Sante Messe in rito antico in Puglia

venerdì 14 agosto 2015

Ottima e condivisibile iniziativa dei giornalisti Deotto e Gnocchi a favore della fede e contro il neopaganesimo di ritorno di alcuni ecclesiastici!!!!

Apprendiamo, non senza sorpresa, che i giornalisti cattolici Paolo Deotto ed Alessandro Gnocchi hanno promosso una richiesta di chiarimento al Dicastero vaticano competente circa l'ordinazione episcopale - preceduta da rito pagano - di Mons. Contreras e la partecipazione del "cardinal" Ravasi ad un rito pagano sempre in America Latina (v. Abbiamo chiesto chiarimenti alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede).
Condividiamo e plaudiamo a questa felice iniziativa, che senz'altro riscuote il nostro consenso ed appoggio.
Troviamo, infatti, altamente opportuno che i cattolici prendano coscienza della loro fede e che il Dio cristiano è un Dio geloso, che non tollera che si adorino altre divinità, anche solo per motivazioni (o sedicenti tali) culturali o di inculturazione. Dio è geloso perché ama immensamente le proprie creature e chi ama - si sa - è vulnerabilissimo: è ferito anche solo da una parola o da un pensiero della persona che ama. Un filosofo, che pure non condividiamo, Maritain, tuttavia aveva visto giusto col dire che «Si può dire che Dio è il più vulnerabile degli esseri … basta un invisibile movimento del cuore di un agente libero [una creatura umana] per ferirlo e privare la sua volontà antecedente quaggiù di qualcosa che ha voluto e amato da tutta l’eternità» (così ricorda A. Socci, Avventurieri dell’eterno, Rizzoli, Milano 2015, p. 26).
Del resto Cristo ha vinto, ha spazzato via gli idoli ed i demoni e non si comprende il motivo per il quale il Vincitore debba venire a patti con Belial, cioè col perdente. E mediante Lui i cristiani hanno vinto e come Egli non viene a patti col perdente, così analogamente i cristiani non possono venire a patti con chi ha perso, cioè gli idoli pagani.
Va anche ricordato che i cristiani dei primi secoli hanno sacrificato la loro vita pur di non offrire agli idoli ed al nume degli imperatori anche solo un granellino di incenso! Eppure, secondo l'ottica di questi ecclesiastici, avrebbero potuto offrirlo ed ottenere salva la vita: ne andava della loro esistenza terrena. Nella prospettiva di questi prelati sarebbero stati più che giustificati, dovendo salvaguardare un valore enorme qual era la loro vita. Eppure l'hanno stimata un nulla, pensando che la loro vita non valesse l'eternità, che è un Bene ancora maggiore. E per conseguire questo Tesoro, che in fondo è Dio stesso, hanno preferito la morte. 
Ed invece, come già segnalato, oggi assistiamo ad un paganesimo di ritorno e gli attori principali di questo neo-paganesimo sono proprio sacerdoti, vescovi e cardinali. Assistiamo perciò a danze pagane nella Cattedrale di Perugia (v. qui) o a preti che inneggiano alla dea Gaia (v. qui).
Per ciò ben vengano iniziative come quelle promosse dai suddetti due giornalisti. Con la speranza che si esca dall'equivoco .... . Ad majorem Dei gloriam!

Ottavio Mazzonis, La Chiesa Cattolica, 1998.
A destra, in piedi, accanto all’angelo, un autoritratto dell'Autore in veste di S. Paolo



Gustave Doré, Trionfo del Cristianesimo sul paganesimo, XIX sec.

Gustave Doré, Trionfo del Cristianesimo sul paganesimo, 1899, British Museum, Londra

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