Sante Messe in rito antico in Puglia

sabato 3 ottobre 2015

“Tunc, ut ipsa refert, cæléstis ignis flamma vulneráta est: unde caritáte consúmpta, in écstasim rapta, ferventíssime ingéminans: Deus meus, te díligo; … . Quod autem móriens promíserat, se perénnem rosárum plúviam in terram demissúram, hoc in cælum recépta, innúmeris miráculis reápse adimplévit et in dies adímplet” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTÆ TERESIÆ A JESU INFANTE ET A SACRO VULTU, VIRGINIS








Il 3 ottobre è una data assai significativa dal punto di vista tradizionale.
In effetti, oggi, oltre al transito di S. Francesco d'Assisi, ricorre la festa di santa carmelitana Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo, la cui teologia ruota intorno al tema dell’infanzia spirituale, ben riassunta nell’invito di Gesù a convertirsi ed a diventare simili ai piccoli bambini (Mt 18, 3). Teresa, in effetti, avendo letto nei Sacri Libri che il Signore chiama i piccoli e dice loro «Chi è piccolo venga a me» (Prov. 9, 4), considerò questa parola come a lei rivolta e mise tutte le sue cure a spegnere in lei l’amor proprio, per affezionarsi nella semplicità del suo cuore allo Sposo divino che si nutre tra i gigli.
In principio, questo fiore celeste, quale fu santa Teresa d’Avila, venne coltivato qualche tempo nel giardino di san Benedetto a Lisieux; ma in seguito, guarita da una malattia mortale grazie alla Beatissima e Santissima Vergine, e dopo un pellegrinaggio a Roma ai Santuari degli Apostoli, entrò, all’età di soli quindici anni, su dispensa di papa Leone XIII, nel convento delle Carmelitane riformate.
Incredibile è il fuoco del divin Amore che consumò prima del tempo il cuore di quest’Angelo. Diventando piccola ai suoi propri occhi e nascondendosi al mondo, era divorata dallo zelo di salvare le anime e di riportarle a Dio; è così che un giorno, mentre per ubbidienza passeggiava nel giardino del monastero sebbene consumata dalla febbre della tisi, rispose sorridendo a colei che le chiedeva perché si stancasse così: cammino per un missionario! Je marche pour un missionnaire»): «L’infirmière lui avait conseillé de faire tous les jours une petite promenade d’un quart d’heure dans le jardin. Ce conseil devenait un ordre pour elle. Une après-midi, la voyant marcher avec beaucoup de peine, une sœur, lui dit: “Vous feriez bien mieux de vous reposer, votre promenade ne peut vous être profitable dans de pareilles conditions, vous vous fatiguez, voilà tout!” — “C’est vrai, répondit cette enfant d’obéissance, mais savez-vous ce qui me donne des forces? ... Eh bien! je marche pour un missionnaire. Je pense que là-bas, bien loin, l’un d’eux est peut-être épuisé dans ses courses apostoliques; et, pour diminuer ses fatigues, j’offre les miennes au bon Dieu”» (Santa Teresa del Bambin Gesù, Histoire d’une Âme écrite par elle-même, Chapitre XII, Le Calvaire. — L’essor vers le Ciel... . V. anche, in traduzione italiana, Manoscritto C, Epilogo, in Storia di un’anima7, Roma 2007, p. 280).
Due sacerdoti missionari erano, infatti, stati affidati dalla priora, madre Maria di Gonzaga, alle preghiere di suor Teresa: l’abbé Maurice-Marie-Louis Barthelemy Belliere (1874-1907), Padre bianco in Algeria, nel 1895; e, soprattutto, padre Adolphe-Jean-Louis-Eugène Roulland (1870-1934), della Società delle Missioni Estere di Parigi, missionario in Cina: «Vuole occuparsi degli interessi spirituali di un missionario, il quale deve essere ordinato sacerdote, e partire prossimamente?». Questa fu la richiesta rivolta alla Santa sabato 30 maggio 1896 riguardo a Padre Roulland (Santa Teresa del Bambin Gesù, Storia di un’anima, cit., p. 269, n. 333. Cfr. G. Papasogli, Teresa di Lisieux4, Roma 1990, pp. 598 ss. In generale, v. C. Langlois, Thérèse de Lisieux: la carmélite e les missions, in Id(a cura di), Thérèse de Lisieux et les missions, in Histoire & missions chrétiennes, 2010, fasc. n. 15, pp. 37 ss.).
Prima di morire, 30 settembre 1897 alle 19.20, promise di passare l’eternità facendo scendere dal cielo una pioggia di rose, e lei mantenne fedelmente la parola per un sì gran numero di miracoli che ventotto anni appena dopo la sua morte, Pio XI l’ornò del diadema dei santi durante il giubileo del 1925.
La venerazione delle reliquie di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, in effetti, era iniziata al cimitero di Lisieux poco dopo la sua morte della Santa. Molto presto, i lettori de Storia di un’anima vennero in pellegrinaggio a Lisieux sulla sua tomba. Scrivevano al Carmelo chiedendo delle reliquie. Il movimento si ingrandì: un corteo di pellegrini saliva quotidianamente dalla stazione con le vetture a cavallo fino alla tomba, sulle alture della città. Si verificarono alcuni miracoli, tra cui il 26 maggio 1908, la guarigione di Regina Fouquet: una bambina cieca di 4 anni, di origini modeste, che era stata portata dalla mamma sulla tomba della santa il giorno prima. Questo miracolo suscitò molto scalpore.
Da allora, i pellegrinaggi divennero sempre più numerosi e di una certa importanza; si prega con le braccia in croce, si lasciano lettere e fotografie, si portano fiori, si depositano ex-voto: stampelle, bastoni per attestare una guarigione (cfr. Guide complet du Pèlerin, Descouvemont, p. 44), si accendono ceri …
Il corpo di Teresa fu riesumato al cimitero di Lisieux il 6 settembre 1910, in presenza del vescovo e di centinaia di persone. I resti sono deposti in una bara di piombo e trasferiti in un’altra tomba. Una seconda esumazione ebbe luogo il 9-10 agosto 1917. Il 26 marzo 1923, ebbe luogo la traslazione solenne della bara dal cimitero alla cappella del Carmelo. La beatificazione di Teresa avverrà a Roma il 29 aprile 1923, la canonizzazione ebbe luogo a Roma il 17 maggio 1925.
A Lisieux, il 30 settembre 1925, il legato del Papa, il cardinal Vico, si inginocchiò davanti al reliquiario semiaperto in cui riposa il corpo di Teresa, per depositare una rosa d’oro nella mano della statua, realizzata nel 1920 dal monaco Maria Bernardo della Trappa di Soligny (per le notizie, v. qui).
In ragione della vocazione speciale di santa Teresa del Bambin Gesù, che si offrì vittima al Signore per il bene delle missioni tra gli infedeli, questa vergine del chiostro, nascosta al mondo, fu proclamata da Pio XI celeste patrona dei missionari.
Il beato Frédéric Ozanam ha spiegato l’obbligo universale dell’edificazione del prossimo possa conciliarsi col dovere, non meno evangelico, di fuggire l’ostentazione della virtù ed il fariseismo. Il celebre scrittore diceva difatti: Non facciamo il bene per essere visti; ma, per rendere omaggio al santo Vangelo; noi ci lasciamo talvolta vedere, affinché Dio sia glorificato.
Roma cristiana richiama diverse volte il ricordo di santa Teresina, in special quando, venuta con suo padre a venerare i sepolcri degli Apostoli, visitò anche le basiliche ed i cimiteri degli antichi Martiri, scese nell’arena dell’anfiteatro Flavio, penetrò nel cimitero di Callisto, e si distese nel loculus che aveva contenuto lo spoglia insanguinata della Vergine Cecilia. Dalle tenebre mistiche delle catacombe, Teresa salì poi sulla collina trionfale del Vaticano per rendere omaggio al successore di san Pietro; fu in questa occasione, che, inginocchiata davanti a Leone XIII, gli chiese la grazia di entrare appena quindicenne nel Carmelo di Lisieux (Cfr. sul viaggio a Roma di santa Teresa, G. Papasogli, op. cit., pp. 293 ss.; sull’incontro col papa, ivi, pp. 304 ss.).
Chi avrebbe pensato che otto lustri più tardi, in quelle stesse sale del palazzo pontificio, sarebbe stata discussa dal Papa e dai Cardinali la causa di beatificazione e di canonizzazione di questo nuovo Serafino del Carmelo?
In ricordo di santa Teresa a Roma è dedicata una chiesa nel quartiere Pinciano, Santa Teresa del Bambin Gesù in Panfilo, in cui si conserva, tra l’altro, il velo indossato dalla nostra Santa quando si recò a Roma per essere ricevuta dal Papa e ricevere l’autorizzazione ad entrare nell’ordine carmelitano.
Santa Teresina fu dichiarata da Pio XII patrona secondaria di tutta la Francia presso Dio, come santa Giovanna d’Arco (AAS, 36 (1944), pp. 329-330).

abbé Maurice-Marie-Louis Barthelemy Belliere

Fotografia scattata dalla sorella Céline nella cappella del coro il 3 ottobre 1897

Fotografia del 1° ottobre 1897 trasformata in cartolina

Volto di S. Teresa il 1° ottobre 1897

Tomba originaria di S. Teresa all'interno del cimitero del convento di Lisieux

Pierre-Léon-Adolphe Annould, Veillée aux Buissonnets, ovvero Famiglia di S. Teresa, XX sec.


Suor Maria dello Spirito Santo, Prima comunione di S. Teresa nella Cappella dei Benedettini di Lisiuex l'8 maggio 1884, XX sec. 

Giuseppe De Winter, ritoccato da Suor Maria dello Spirito Santo del Carmelo di Lisieux, S. Teresa getta fiori al SS. sacramento nel corso della processione del Corpus Domini, XX sec.
  









Céline Martin, sorella di S. Teresa, S. Teresa che incontra Leone XIII, 1903


Suor Maria del Santo Spirito, S. Teresa ai piedi della Croce raccoglie le rose che ne piovono, XX sec.


Fra Bernardo Maria della Trappa di Soligny, Simulacro di S. Teresa morta, contenente le reliquie della Santa, 1920, Basilica-Santuario di S. Teresa, Lisieux. Nelle mani della statua, il card. Antonio Vico, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, Legato di Sua Santità Pio XI, depose una rosa d'oro il 30 settembre 1925


Simulacro di S. Tetersa dopo il restauro "iconoclasta"

Edgar Maxence, S. Teresa di Lisieux, XX sec.

Edgar Maxence, S. Teresa di Lisieux, XX sec.

Edgar Maxence, Volto di S. Teresa di Lisieux, 1931

1 commento:

  1. Restauro iconaclasta! Come si ha potuto fare questo con un sepolcro cosi bello? Non ci sono parole!
    Grazie per la bella immagene. Non l'avevo vista mai. Gracias.

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