Sante Messe in rito antico in Puglia

domenica 16 luglio 2017

Lo scapolare del Carmine e il messaggio centenario di Fatima

Nella festa della Regina decor Carmeli, rilanciamo questo contributo di don Marcello Stanzione.










Francesco e Giuseppe Verzella (attr.), Madonna del Carmine, Chiesa di S. Michele, Procida

Antonio Acero de la Cruz, Madonna del Carmine, 1636, Museo de Arte del Banco de la Republica de Colombia, Bogotà, Colombia

Madonna del Carmine, XVIII-XIX sec., Chiesa del Carmine, Andria

Corrado Giaquinto, La Madonna intercede per le anime del Purgatorio e consegna lo scapolare a S. Simone Stock, XVIII sec.



Lo scapolare del Carmine e il messaggio centenario di Fatima

di Don Marcello Stanzione

Vergine del monte Carmelo e molti cattolici in quel giorno riceveranno lo Scapolare del Carmine o Abitino della Madonna. Alcune persone, purtroppo anche dei sacerdoti, hanno obiettato contro la devozione dello Scapolare della Madonna del Carmine, per il suo carattere “superstizioso” e per il fatto che la salvezza del portatore di quest’abitino atterrebbe ad un’osservanza puramente esteriore, indipendente dalle disposizioni interiori dell’anima (Stato di grazia, virtù, ecc.).
Ad esse rispondiamo con San Luigi Maria Grignion di Monfort: “Le pratiche esteriori ben fatte aiutano le interiori, sia perché esse fanno ricordare all’uomo, che si guida sempre coi sensi, di quello che ha fatto e di quello che deve fare; sia perché esse sono proprie per edificare il prossimo che li vede, cosa che non fanno quelle che sono puramente interiori. Nessun uomo del mondo dunque critichi né metta qui il naso per dire che la vera devozione è nel cuore, che occorre evitare quello che è esteriore, che può esservi della vanità, che occorre nascondere la propria devozione, ecc. … io rispondo loro col mio maestro: “Gli uomini vedano le vostre buone opere, affinché essi glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Mt. 5, 16), non già, come dice San Gregorio, che si devono fare le proprie azioni e devozioni esteriori per compiacere gli uomini e trarne delle lodi, questo sarebbe vanità; ma le si fanno talvolta davanti agli uomini, nella veduta di compiacere a Dio e di farlo glorificare per questo, senza farsi scrupolo dei disprezzi e delle lodi degli uomini”. Più avanti, lo stesso santo annota: “Una delle ragioni per le quali così pochi cristiani pensano alle loro promesse nel santo battesimo e vivono con tanta superficialità, è che essi non portano nessun segno esteriore che glielo faccia ricordare”.
Ma, si insiste: lo Scapolare (…) è una “assicurazione-salvezza” ben meschina che dispensa dal santificarsi e dall’obbedire ai Comandamenti di Dio. Diversamente detto, il peccatore, dopo aver ricevuto lo Scapolare, potrebbe darsi in perfetta sicurezza a tutti i peccati dicendosi: “Poiché porto lo scapolare, sono certo di non essere dannato”.
Occorre rispondere che colui che abusasse così della devozione alla Santa Vergine, sarebbe indegno dei suoi favori. E’ per questo che sarebbe bene a torto contando sul suo Scapolare per peccare più liberamente, poiché non si prende in giro Iddio (Galati 6, 7).
Lo Scapolare della Madonna del Carmine non è soltanto uno strumento che ci garantisce l’indulgenza divina nell’istante dell’ultimo respiro affinché se andiamo in Purgatorio possiamo al più presto andare in Paradiso. Esso è anche “un sacramentale” che attrae le benedizioni divine, anche materiali, su chi lo usa con pietà sincera e devozione ardente nei riguardi della Madonna. Lungo i secoli innumerevoli miracoli e conversioni hanno dimostrato la sua enorme efficacia spirituale tra i fedeli cattolici. Nelle “Cronache del Carmelo” ne troviamo innumerevoli esempi. Vediamone appena qualcuno:
1- “Nello stesso giorno in cui San Simone Stock, generale dei frati carmelitani, ricevette dalla Madre di Dio lo Scapolare e la promessa, fu chiamato ad assistere un moribondo, che era disperato a causa dei suoi molti e gravi peccati. Quando arrivò, mise sul pover’uomo che era assai tentato dal demonio, lo Scapolare del Carmine che aveva appena ricevuto, chiedendo alla Madonna che mantenesse la promessa che gli aveva appena fatto. Immediatamente l’impenitente si pentì di tutte le sue colpe, si confessò sacramentalmente e morì nella grazia di Dio”.
2- “Sant’Alfonso de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi, morì nel 1787 con lo Scapolare del Carmelo addosso. Quando venne avviato il processo di beatificazione del santo vescovo, fondatore dei Redentoristi e patrono dei teologi moralisti, all’aprirsi del suo tumulo, si constatò che il corpo era ridotto in cenere, così come il suo abito: soltanto il suo Scapolare era completamente intatto. Questa preziosa reliquia si conserva nel Monastero di sant’Alfonso a Roma. Lo stesso fenomeno  di conservazione dello scapolare si verificò quando venne aperto il tumulo di San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani, quasi un secolo dopo.”.
3- “Nell’ospedale di Belleview, di Nuova York, fu ricoverato un anziano. L’infermeria che lo assistette, vedendo sopra le sue vesti uno Scapolare colore castagno scuro, pensò subito di chiamare un sacerdote cattolico. Mentre questi recitava la preghiera degli agonizzanti, il malato apri gli occhi e disse: “Padre io, non sono cattolico”. “Allora, perché usa questo Scapolare?” “Ho promesso ad un amico che l’avrei usato sempre e di pregare tutti i giorni un’Ave Maria”. “Ma sei in punto di morte. Non vuoi diventare cattolico?”. “Si, Padre, lo voglio. L’ho desiderato tutta la mia vita”. Il sacerdote lo preparò rapidamente, lo battezzò e gli somministrò gli ultimi sacramenti. Poco tempo dopo l’anziano moriva serenamente. La Santissima Vergine aveva preso sotto la sua protezione quella povera anima che indossava il suo scudo” (Lo Scapolare del Monte Carmelo – Edizioni Segno, Udine, 1971).
L’Ordine dei frati della Madonna del Carmelo si installò in Portogallo quando lo spirito cristiano della nazione era ancora difeso anche con la spada da santi ed eroi. Il suo maggior protettore fu il Beato Nun’Alvares Pereira, chiamato Nuno di Santa Maria perché il tenero amore per Maria santissima fu il più elevato e sublime ideale della sua vita. Da giovane, Nuno si era dedicato interamente a Lei e tutto ciò che faceva era in nome e onore di Maria. Dopo essere stato armato cavaliere, incise sulla sua spada il nome di Maria e nel suo stendardo la sua immagine. Nelle sue grandi lotte, riponeva sempre la speranza nella Madre di Dio e da Lei attendeva la vittoria. Come ringraziamento per i grandi benefici ricevuti ordinò di costruire chiese e conventi, come il Monastero della Battaglia e il Convento del Carmelo a Lisbona, dove, a 70 anni, entrò come fratello converso unitamente ad altri compagni d’arme. Si può persino considerare il Beato Nuno come fondatore dell’Ordine in Portogallo, poiché fu grazie a lui, per la sua influenza, che si stabilì in questo paese una Provincia Carmelitana nel 1423. Nel 1250 i Cavalieri di S. Giovanni avevano donato ai carmelitani un convento a Moura, ma fu la fondazione di Lisbona che diede loro slancio. A partire da allora, lo Scapolare fu molto diffuso in Portogallo, come in tutta l’Europa. Ma il tempo e l’incostanza di tanti cattolici lo fece gradualmente relegare nell’oblio.
Nel 1917 a Fatima, a conclusione delle apparizioni, durante le quali la Madonna proclamò la verità della sua sovranità e profetizzò il trionfo del Suo Cuore Immacolato, Ella apparve rivestita dell’abito della sua più antica devozione – quello del Carmelo. E, in questo modo, mostrò come una sintesi tra lo storicamente più remoto (il Monte Carmelo), il più recente (la devozione al Cuore Immacolato di Maria) ed il futuro glorioso, che è il trionfo di questo stesso Cuore (Fatima e la Madonna del Carmelo, P. Higino di santa Teresa , Coimbra, 1951).
Lo Scapolare è un segno inequivocabile che il cattolico zelante nell’adempimento delle richieste della Madre di Dio troverà in questa devozione una fonte abbondante di grazie per la sua conversione personale e per il suo apostolato, specialmente nella nostra società che oggi è estremamente secolarizzata e rozzamente materialista e chiusa ai valori dello spirito. Questo “Vestito di Grazia” fortificherà la sua certezza che, quando per lui arriverà la morte nel chiudere gli occhi a questa vita e all’aprirsi all’al di là , troverà il suo fine ultimo, Gesù Cristo, nella Gloria Eterna insieme alla Beata Vergine Maria.
È importante proprio in questo 2017 in cui ricordiamo il centenario delle apparizioni di Fatima, ribadire l’importanza spirituale dello Scapolare della Madonna del Carmine che un santo come Giovanni Paolo II portava sempre addosso.

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