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martedì 12 luglio 2016

Critica alla Amoris laetitia di 45 teologi e filosofi cattolici di tutto il mondo

Che l’esortazione Amoris laetitia fosse un documento, che, sia nel suo insieme sia nelle singole parti, era gravemente problematico, lo abbiamo detto e sottolineato sin dal principio. Peraltro da ultimo segnalavamo, in tal senso, un interessante studio di don Alfredo Morselli che si soffermava sul cap. VIII del documento. Indicavamo tuttavia come profili problematici vi erano anche al di fuori di questo capitolo, laddove si suggerivano agli sposi cristiani pratiche proprie della gnosi orientale come il tantra, il kama-sutra, ecc. (v. qui). Lo stesso don Morselli – questo ci confortava – validava questa nostra analisi, condividendola al 100% (cfr. don Alfredo Morselli, Amoris laetitia: “famolo strano”?, in blog MiL. Messa in latino, 2.7.2016).
Ora si ha notizia dell’individuazione di una serie di proposizioni eretiche, che sono state censurate da teologi, filosofi e pastori d’anime. Queste proposizioni sono state sottoposte al cardinale decano del sacro collegio, card. Sodano, affinché intervenga per il ritiro del documento o per la sua correzione.
Il portavoce del gruppo che ha censurato le proposizioni ha affermato – per smorzare i toni – che non si accusa nessuno di eresia, sebbene, tuttavia, vengano stigmatizzati gli errori contro la fede contenuti nel documento. Per cui, parlare di errori contro la fede e non di eresia, sa proprio di una questione solo di etichetta, che nulla toglie alla sostanza delle cose.
Del resto, la vicenda ricorda molto quanto avveniva in passato laddove università cattoliche e facoltà teologiche censuravano le proposizioni di un’opera di un autore, bollandole come eretiche, senza che si rendesse necessario l’intervento di un’autorità ecclesiastica specifica, che, se interveniva, validava queste censure prendendone atto. Capitò ad es. ad Erasmo da Rotterdam censurato dall’Università di Parigi, che era un’autorità teologica indiscussa.
Che qualcosa del genere possa capitare pure oggi?

Critica alla Amoris laetitia di 45 teologi e filosofi cattolici di tutto il mondo

di Emmanuele Barbieri

Un gruppo di 45 teologi, filosofi e pastori di anime di diverse nazionalità ha consegnato nei giorni scorsi al Cardinale Angelo Sodano, Decano del Sacro Collegio, una forte critica dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia. Nelle prossime settimane il documento, in diverse lingue, sarà fatto pervenire ai 218 Cardinali e ai Patriarchi delle Chiese Orientali, chiedendo loro di intervenire presso Papa Francesco per ritirare o correggere le proposizioni erronee del documento. La notizia è stata diffusa da Edward Pentin.
Nel descrivere l’esortazione come contenente “una serie di affermazioni che possono essere comprese in un senso contrario alla fede e alla morale cattoliche”, i firmatari hanno presentato insieme all’appello una lista di censure teologiche applicabili al documento, specificando “la natura e il grado degli errori che potrebbero essere imputati ad Amoris laetitia”.
Tra i 45 firmatari vi sono prelati cattolici, studiosi, professori, autori e sacerdoti di varie università pontificie, seminari, collegi, istituti teologici, ordini religiosi e diocesi di tutto il mondo.  Essi hanno chiesto al Collegio dei Cardinali che, nella loro veste di consiglieri ufficiali del Papa, rivolgano al Santo Padre la richiesta di respingere “gli errori elencati nel documento, in maniera definitiva e finale e di affermare con autorità che Amoris Lætitia non esige che alcuna di esse sia creduta o considerata come possibilmente vera”.
Non accusiamo il papa di eresia”, ha detto il portavoce degli autori, “ma riteniamo che numerose proposizioni in Amoris lætitia possano essere interpretate come eretiche sulla base di una semplice lettura del testo. Ulteriori affermazioni ricadrebbero sotto altre censure teologiche precise, quali, fra l’altro, “scandalosa”, “erronea nella fede” e “ambigua”".
Il Codice di Diritto Canonico del 1983 afferma che “In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi [i fedeli] hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli” (CIC, can. 212 §3).
Il documento di 13 pagine cita 19 passaggi dell’esortazione che sarebbero in contrasto con le dottrine cattoliche. Queste dottrine includono la reale possibilità con la grazia di Dio di ubbidire a tutti i comandamenti; il fatto che alcune specie di atti sono errati in ogni circostanza; l’autorità maritale; la superiorità della verginità consacrata sulla vita coniugale; la legittimità della pena capitale in determinate circostanze. Il documento sostiene anche che l’esortazione pontificia mina l’insegnamento della Chiesa secondo il quale i cattolici divorziati e risposati che non s’impegnano a vivere in continenza non possono essere ammessi ai sacramenti finché permangono in quello stato.
Secondo gli autori, la vaghezza o l’ambiguità di molte affermazioni della Amoris laetitia permettono interpretazioni il cui significato naturale sembra essere contrario alla fede o alla morale. Per questo, il portavoce ha dichiarato:
È nostra speranza che chiedendo al nostro Santo Padre una condanna definitiva di quegli errori possiamo aiutare a dissipare la confusione che Amoris laetitia ha già provocato tra i pastori e i fedeli laici. Tale confusione infatti può essere efficacemente dissipata solo da un’affermazione esplicita di autentico insegnamento cattolico da parte del Successore di Pietro”.
Le censure dei 45 teologi e filosofi non pretendono di elencare una lista esaustiva degli errori contenuti nella Amoris laetitia ma di identificare nel documento quelle che appaiono essere le peggiori minacce alla fede e morale cattoliche.
L’iniziativa si presenta come la più importante vice critica fin qui espressa nei confronti dell’Amoris laetitia, dopo la sua promulgazione il 19 marzo 2016.

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