Sante Messe in rito antico in Puglia

sabato 5 settembre 2015

“Lacrimárum dono insignítus, omnipoténti Deo placatiónis hóstiam quotídie offerébat. Quod cum aliquándo nocte Domínicæ Nativitátis perágeret, Christum Jesum sub pulchérrimi infántis spécie vidére proméruit. Tantúmque in eo erat commíssi gregis præsídium, ut cælitus aliquándo accéptum fúerit, pontíficis sui intercessióne ac méritis stetísse rempúblicam. Prophetíæ spíritu afflátus, plura humánæ cognitióni prorsus impérvia prædixit; morbos ac dæmones suis précibus sæpe fugávit; libros étiam cæléstem doctrínam ac pietátem spirántes, grammáticæ pene rudis, conscrípsit” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTI LAURENTII JUSTINIANI, EPISCOPI ET CONFESSORIS, PROTOPATRIARCHÆ ET COMPATRONI PRINCIPALIS VENETIARUM

Questo santo vescovo, canonizzato nel 1690, vero esempio insigne di umiltà e di zelo pastorale, morì l’8 gennaio 1455, ma il suo natale cadendo durante l’ottava dell’Epifania, fece sì che la sua festa fosse trasferita, con rito semidoppio, da Innocenzo XII, nel 1692, a questo giorno che è l’anniversario della sua elevazione all’episcopato (5 settembre 1433).
San Lorenzo Giustiniani può, in qualche modo, essere considerato come uno dei precursori della riforma ecclesiastica intrapresa più tardi dal Concilio di Trento e da san Carlo Borromeo. Come sant’Antonino di Firenze, suo contemporaneo, egli reagì contro gli eccessi del fasto dell’Umanesimo e portò sul suo seggio patriarcale le virtù apostoliche dei religiosi. Egli apparteneva alla nuova congregazione dei canonici regolari di San Giorgio in Alga, fondata alla fine del ‘300 sull’isola veneziana di San Giorgio in Alga, presso un antico monastero benedettino abbandonato. Questa congregazione sarà poi soppressa, su richiesta del governo veneto, dal papa Clemente IX nel 1668 con la bolla Romanus pontifex.
Egli era semplice, molto austero con se stesso, vera ostia di propiziazione per il popolo che gli era affidato; le sue entrate andavano tutte ai poveri ed all’erezione di nuovi monasteri. La Serenissima era all’epoca alla vetta della gloria e della potenza, ma Dio amò farle sapere che, se lo stato veneziano restava in piedi, ciò era dovuto non all’abilità diplomatica dei suoi Dogi o alle sue galere ben armate, bensì alla santità ed ai meriti del suo vescovo.
La messa è la stessa di sant’Andrea Corsini, il 4 febbraio.
La prima colletta chiede a Dio, per intercessione del nostro Santo, che «devotiónem nobis áugeat».
Bisogna ricordare qui il senso antico della parola latina devotio, che implica, più che un atto di culto, la consacrazione stabile ed assoluta del cristiano alla Divinità: una sorta di professione religiosa, di cui quella che emettono i religiosi non ne è che uno sviluppo. Questo voto, o consacrazione definitiva dell’anima a Dio, è sigillato, infatti, da un sacramento irrevocabile: quello del Battesimo.

Moretto da Brescia, Madonna col Bambino con i SS. Giovanni evangelista e Lorenzo Giustiniani, con l’allegoria della Sapienza, 1550 circa, Museo diocesano, Brescia

Gentile Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1465, Gallerie dell’Accademia, Venezia



Pordenone, S. Lorenzo Giustiniani ed altri santi (SS. Francesco, Agostino, Bernardino da Siena e Giovanni Battista) ed i due fratelli Turchini committenti, 1532, Gallerie dell’Accademia, Venezia

Gentile Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1465 circa, Muzeum Narodowe w Warszawie, Varsavia


Sebastiano Santi, Cristo Crocifisso tra i SS. Agostino, Lorenzo Giustiniani, Antonio da Padova e Gaetano da Thiene, Chiesa dei SS. Geremia e Lucia, XIX sec., Venezia

Seguace di Jacopo Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1500 circa, collezione privata

Giuseppe Angeli, Immacolata Concezione con i SS. Antonio abate, Lorenzo Giustiniani, Agostino e Bernardo di Mentone, 1765, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia

Edward Kaiser, copia di Madonna col Bambino tra i SS. Lorenzo Giustiniani e Zeno, 1874, collezione privata


Giovanni Battista Crosato, Vergine con Bambino con i SS. Antonio di Padova e Lorenzo Giustiniani, XIX sec., Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano, Roma

Felice Chiereghini, S. Lorenzo Giustiniani, 1788, Cattedrale, Padova

Nessun commento:

Posta un commento