Sante Messe in rito antico in Puglia

sabato 26 marzo 2016

Verificatosi il prodigio della Spina Santa in Andria ed in altri luoghi

Abbiamo avuto modo di parlare delle Sacre Spine della corona di Cristo e del miracolo del “rinverdimento” di alcune di esse (vqui e qui). 
Tali spine, alla luce degli studi fatti, dovrebbero appartenere ad un rovo denominato Zizyphus vulgaris lam, conosciuto anche con il nome di Zizyphus spina-Christi.

Verosimile ricostruzione della corona di spine

Giulio Ricci, Ricostruzione della coronazione di spine

In particolar modo va segnalata quella conservata nella Cattedrale di Andria, nota come la “Grande Spina” sia per le dimensioni sia per i fenomeni che l’interessano allorché il Venerdì Santo viene a coincidere con la festa dell’Annunciazione nella quale si fa memoria dell’Incarnazione del Verbo ed in cui, secondo calendari e fonti medievali, si commemora la creazione di Adamo da parte di Dio. Essa ha una storia davvero affascinante, che la lega a S. Ludovico (Luigi) IX d'Angiò, re di Francia: una sua discendente, andata in sposa al duca di Andria, la portò nella città pugliese quale dote nuziale (vqui e qui. Per approfondimenti storici, vquiquiqui e qui).
Anche in quest’anno 2016, dopo quello del 2005, in un contesto di preghiera (vqui) e di fede del popolo di Dio (che manifesta una sorta di "divorzio" tra la sua fede e lo scetticismo di stampo simil-protestante di gran parte dell'attuale clero), il Signore ci ha fatto la grazia di contemplare la sua Potenza, con il rinnovarsi del prodigio della Spina Santa conservata nella città di Andria.
Quest’anno il prodigio si è manifestato in forma diversa rispetto alla volta precedente. Mentre nel 2005, all’apice della Spina comparve una gemma di color rubino che sembrava volesse sgorgare e tracimare dalla stessa, per poi rientrare e scomparire, e ricoprirsi, lungo tutta la superficie, di una peluria mucillaginosa bianco-argenteo o cenere, con delle escrescenze e protuberanze, quest’anno, invece, la Spina ha conosciuto un certo cambiamento di colore, ma nondimeno la comparsa improvvisa delle escrescenze. La particolarità è che quest’anno il fenomeno, a differenza di quello precedente, ha manifestato una certa durata. L'inizio del prodigio era stato annunciato ufficialmente da Mons. Raffaele Calabro, amministratore diocesano della Diocesi (il nuovo vescovo Mons. Mansi entrerà ufficialmente in diocesi il prossimo 3 aprile), durante la celebrazione pomeridiana del Venerdì Santo della Passione di N. S. Gesù Cristo (vquiqui la cronistoria dell'evento, qui la sequenza delle foto).

L'annuncio dell'inizio del miracolo durante la celebrazione della Passione del Signore



Mons. Mansi, neo-vescovo di Andria, in preghiera dinanzi alla Spina

Il fenomeno è stato accertato ufficialmente dalla Commissione scientifico-pastorale appositamente costituita che, dell’evento, ha redatto apposito verbale notarile. Peraltro va ricordato che la stessa Spina era stata sottoposta a ricognizione canonica nel febbraio scorso, onde poterne rilevare i crismi dell’ufficialità il colore e lo stato, al fine di evidenziare in maniera rigorosa e scientificamente ineccepibile il prodigio (v. quiqui, qui, qui e qui. Le immagini sono tratte dal sito della Diocesi di Andria).










Nel tardo pomeriggio di ieri era dato il seguente comunicato stampa: «Verso le ore 16.10, si è rilevata la presenza di un lieve rigonfiamento di colore bianco a forma sferica, a mo’ di gemma, posto a 3mm. circa dall’apice, lato destro della Spina, più precisamente sul bordo della scheggiatura apicale. Successivamente, verso le ore 17.10, si sono rilevate a occhio nudo, una seconda gemma, posta all’apice della Spina, e una terza gemma, posta 4/5 mm. sotto la prima; ancora più verso la base della Spina, il residuo del precedente prodigio dell’anno 2005 è sembrato rifiorire. Tanto è stato constatato direttamente, oltre che dalla Speciale Commissione, anche da mons. Raffaele Calabro, il quale alle 17.40, durante l’omelia dell’azione liturgica del Venerdì Santo ha annunciato ai fedeli: “In questa circostanza ho il piacere di annunciare a voi tutti in maniera solenne che il miracolo ha avuto inizio”» (v. qui, qui, qui, qui e qui. Cfr. qui il servizio televisivo di un'emittente locale).
L'evento è stato celebrato con l'emissione di un francobollo e di un annullo speciale delle Poste italiane (v. qui).
Pure a Bari, secondo notizie Ansa, si sarebbe verificato, sebbene di minor portata, un analogo fenomeno prodigioso sulla Sacra Spina conservata nella Basilica di S. Nicola: vi sarebbero state su questa variazioni cromatiche ed addirittura il delinearsi di un volto umano maschile (v. qui e qui). Pure di esso è stato redatto apposito verbale notarile. Anche per questa Spina era stata costituita una Commissione scientifica (v. qui). 
Altro fenomeno, a quanto si sa, si è verificato anche ad Umbriatico in Calabria (v. qui, qui, qui. Il video è qui. Per riferimenti storici, v. qui). Grande attesa vi è stata pure per la Spina di Castellammare di Stabia (v. qui, qui, qui, qui), sebbene pare che alcun fenomeno di rilievo si sia ivi verificato (v. qui). Pure Vasto ha una Spina analoga (v. qui) e così Aversa (v. qui, qui, qui e qui) e San Giovanni Bianco (v. qui e qui).
Siano rese grazie a Dio per queste conferme alla fede cattolica! Il prossimo appuntamento è per il lontanissimo 2157, vale a dire tra 141 anni!

Volto Santo conservato nella Cappella della Sacra Spina della Cattedrale di Andria











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