Sante Messe in rito antico in Puglia

venerdì 31 dicembre 2010

Gli auguri di Nicola Bux

Carissimi,
mentre l'anno 2010 sta per chiudersi, vi partecipo alcune riflessioni al fine di una maggiore consapevolezza della chiamata e della missione di ciascuno.
"Ciò che ha fondato la cultura dell'Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarlo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura" (Benedetto XVI a Parigi nel 2008). L'obiettivo della liturgia è far incontrare Dio, la cosa più essenziale della vita perchè è il Bene che la nostra anima desidera - il desiderium naturale videndi Deum di san Tommaso d'Aquino - perchè da Lui creata e grazie al quale permane in eterno; è la cosiddetta dimensione escatologica della liturgia; per questo, ancor prima, la liturgia con la musica e l'arte sacre deve favorire il quaerere Deum (cercare Dio). Così, la liturgia alimenta la sete di un altro mondo, fatto di verità e bellezza, verso cui orientare lo sguardo: la realtà di Cristo che non passa mai. Un altro mondo annunciato e prefigurato dalla liturgia che perciò è un bene non negoziabile. I segni della liturgia sono in certo senso piantati dal Signore stesso, nella "selva" che il cammino della nostra vita attraversa, al fine di poterlo incontrare più facilmente: Gesù è nato perché per mezzo Suo dalle realtà visibili fossimo rapiti all'amore di quelle invisibili (per visibilia ad invisibilia) come dice il prefazio di Natale.
"La liturgia è la tradizione stessa nel suo più alto grado di potenza e solennità" (P.Guèranger). Questo, come dice il beato John Henry Newman, fa della Chiesa un organismo vivente continuamente in crescita. Mentre si odono le solite prediche contro il consumismo del Natale, noi siamo chiamati a non lamentarci perchè il mondo non crede, ma a risvegliare negli altri il fascino per il cristianesimo.Nella nostra compagnia e amicizia, dobbiamo fare esperienza dell'incontro con Cristo, al punto che chi si imbatte in noi dica: "Non ho mai visto nulla di simile".
Pertanto la nostra scuola poggia come su tre colonne:
  • formazione sulla filosofia dell'essere aristotelico-tomista;
  • ispirazione alla Regola di san Benedetto;
  • fedeltà alla preghiera liturgica specialmente nella forma straordinaria del rito romano, da aiutare a scoprire e diffondere con la musica e l'arte sacre.
in Domino Iesu
Nicola Bux

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