Sante Messe in rito antico in Puglia

sabato 26 maggio 2018

“Vanità di vanità”. Un componimento poetico di san Filippo Neri

San Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595), rutilante stella della Restaurazione Cattolica del secolo XVI, era “aspro e penitentissimo con se stesso … mite cogli altri, ed al bisogno, faceto” (Schuster, Liber Sacramentorum, Vol. VII, Marietti, 1930, p. 198). Con sapienza spiccatamente cattolica, il Neri, mentre l’arida tristezza protestante faceva strage d’anime e di corpi nel Settentrione, seppe congiungere gioia e penitenza nella formazione dei giovani romani, alimentata dalla frequenza dei Sacramenti e dalle pratiche devote e penitenziali, illuminata dall’esposizione della Scrittura e della Storia Ecclesiastica, confortata da allegre ricreazioni con intrattenimenti poetici che accompagnavano le visite alle chiese dell’Urbe. Lo stesso san Filippo fu autore di alcuni componimenti poetici, uno dei quali – riportato sotto – fu reso noto al grande pubblico da Angelo Branduardi che lo rielaborò nel 1983 per il film di Luigi Magni “State buoni se potete” sulla figura del Santo.


Vanità di vanità.
Ogni cosa è vanità.
Tutto il Mondo, e ciò che ha
Ogni cosa è vanità.
Se del mondo i favor suoi
T’alzeran fin dove vuoi.
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se regnassi ben mill’anni
Sano, lieto, senz’affanni.
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se tu avessi d’ogn’intorno
Mille servi, notte e giorno,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se tu avessi più soldati
Che non ebbe Serse armati,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se tu avessi ogni linguaggio,
E tenuto fossi saggio,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se starai con tutti gli agi,
Nelle Ville, e ne’ Palagi,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
E se in feste, giuochi e canti
Passi i giorni tutti quanti,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Sazia pur tutte tue voglie
Sano, allegro e senza doglie,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Dunque a Dio rivolgi il cuore,
Dona a lui tutto il tuo amore,
Questo mai non mancherà,
Tutto il resto è vanità.
Se godessi a tuo volere
Ogni brama, ogni piacere,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se tu avessi ogni tesoro
Di ricchezze, argento ed oro.
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se vivessi in questo mondo
Sempre lieto, ognor giocondo,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se lontan da pene e doglie
Sfogherai tutte tue voglie,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Se qua giù starà il tuo cuore
Giubilando a tutte l’ore,
Alla morte, che sarà?
Ogni cosa è vanità.
Dunque frena le tue voglie,
Corri a Dio, che ognor t’accoglie,
Questo mai non mancherà.
Tutto il resto è vanità.”

(San Filippo Neri. Da Giuseppe De Libero, Vita di S. Filippo Neri, Apostolo di Roma, Ed. Oratorio di Roma, 1960, pp. 191 s.)

Fonte: Radiospada, 26.5.2018



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