Sante Messe in rito antico in Puglia

sabato 18 agosto 2012

La Santa Messa in forma "straordinaria": una testimonianza


 di Vincenzo Sasso*


Grazie alla Messa "antica", autentico dono del nostro Pontefice, ho potuto sperimentare quel silenzio, quella sacralità e bellezza e atmosfera di preghiera e adorazione che ho sempre ricercato. Ho sempre avvertito l'attrazione per i tesori della nostra tradizione. Ma si trattava di qualcosa che intravedevo solo grazie a qualche film e alla preziosa risorsa di Internet in quanto, in contrasto con le prescrizioni del Concilio Vaticano II del Magistero ordinario, cose come la musica sacra antica, come il canto gregoriano, e le preghiere in latino sono state quasi completamente rimosse dalle nostre celebrazioni.

Grazie alla Messa antica ho imparato a contemplare i misteri della nostra salvezza e ad adorare Cristo nell'Eucaristia con più profondità e con calma. I testi della Liturgia sono dotati di una densità meravigliosa e mi aiutano a comprendere meglio la mia fede e a pregare meglio.

Spesso i detrattori del restauro e del rinnovamento della Liturgia leggono tali proposte con lenti preconfenzionate, attraverso i commenti denigratori di chi, tra le alte schiere, è contrario. Ma questo approccio manca di ragionevolezza e le critiche mosse sembrano alla fine poco consistenti, poco adeguate alla realtà dei fatti, poco argomentate dal punto di vista teologico e dottrinale, in contrasto con le indicazioni autoritative del Magistero papale e anche conciliare, ma piuttosto frutto di impostazioni di un cattolicesimo vecchio, in voga negli '70 del secolo scorso. 
Spero invece che, come il Concilio Vaticano II ci insegna a fare, si possano leggere i segni dei tempi: molti adulti e giovani adulti, attraverso la Messa antica, a cui magari si accostano inizialmente per semplice curiosità, sperimentano un incontro autentico con il Signore, grazie al clima di silenzio che essa favorisce e al denso patrimonio di gesti e testi che la Tradizione romana ci consegna; notiamo come molti lontani, grazie alla Messa antica, avvertono il bisogno di tornare tanti alla fede o perlomeno recuperano un po' di interesse per essa. E sappiamo tutti che l'albero si giudica dai frutti. 

E' opportuno avviare serene discussioni attorno a tutti i temi caldi della Liturgia e della teologia in genere e giungere a delle conclusioni comuni, per quanto possibile.
Da parte dei teologi è richiesta l'umiltà dell'autentico dialogo, che si attua attraverso uno studio attento e spregiudicato del pensiero di ognuno, senza chiudersi alla possibilità di accettare e confessare pubblicamente di avere sbagliato e di essere pronti a cambiare opinione. E questo invito lo rivolgerei a tutti, perché può capitare che vi siano idee speculari tra loro, ma che entrambe siano in parte sbagliate. Bisogna trovare sempre un equilibrio, che poi è quello dell'autentica Fede Cattolica, che è e sarà sempre la stessa.

Nessuno obbliga i fedeli o i sacerdoti e vescovi non interessati al rito antico di frequentare o celebrare questa Messa. Non si capisce allora perché tanto livore nel voler contestare chi ad essa è legato e nel contrastare chi la promuove. Davvero un comportamento del genere, non ho paura di dirlo, è in realtà la negazione di uno dei principi più importanti che il Concilio ha voluto proclamare e in cui tali persone dicono, a parole, di credere: la centralità della persona, del Popolo di Dio e l'autonomia del laicato dall'interventismo clericale. 
Noi siamo tutti cattolici e abbiamo la stessa fede in Gesù, Maria, i santi, l'Eucaristia e il Papa, quindi dovremmo essere uniti nel tentativo di portare Cristo al mondo, trasmettendo l'autentica fede della Chiesa.


* Studente di Teologia, Corato (Bari)

5 commenti:

  1. partecipate il 3. Novembre 2012

    http://www.summorumpontificum.org/2012/08/a-novembre-pellegrinaggio-a-san-pietro-dei-pro-summorum-pontificum-di-tutto-il-mondo/

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  2. Forse il problema sta proprio in "uno dei principi del concilio", che viene citato in questo interessante articolo, ovvero "la centralità della persona". Ho l'impressione che il risultato sia stata la negazione del diritto di Dio ad essere adorato come Lui vuole (cit. don Nicola Bux) a favore dei presunti e deprecabili diritti dell'uomo (di rivoluzionaria memoria. Viva la Chiesa cattolica di Cristo, viva la santa Messa tradizionale. saluti, Luca

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  3. Io non ho nulla contro nessuno e contro il rito antico della santa messa, anche perchè nella mia infanzia l'ho ben conosciuto e praticato. Però non tollero facilmente chi contesta la santa messa attuale definendola poco seria, 'modernista' e perciò indegna a prodeguire su questo post concilio ecc.ecc. come se nelle nostre messe non ci fosse sufficiente silenzio, sufficiente rispetto e al limite del ridicolo in tutti coloro che promuovono la sacralità del rituale antico, sembra che solo là sia presente il Sacrificio della transunstanziazione...o che solo la loro sia "autentica". questo mi fa veramente arrabbiare! La sostanza delle due messe è identica e se i Padri conciliari hanno deciso alcune modifiche esteriori, le hanno ben ponderate e decise per noi. Preferisco camminare CON la Chiesa e il suo Magistero piuttosto che contestare continuamente la "cosa migliore" tra le due ritualità liturgiche.Il rispetto si deve avere da ambo le parti per la decisione della chiesa docente.
    Invito a leggere l'enciclica di G.P.II° "Centesumus annus" dove, nella sua presentazione rimarcava il fatto di rispettare la tradizione, ma di saper anche rilevare dal proprio Tesoro, cose nuove e cose antiche...:..<>

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    1. C'è differenza tra la validità di una Messa - per cui, appunto perché la "sostanza" del rito non cambia, il sacramento viene effettivamente celebrato e dunque avviene transustanziazione - e l'esperienza del divino che essa ci permette di fare.
      Ad ogni modo, il fatto che tra le prescrizioni conciliari e in generale magisteriali e la prassi diffusa vi sia una grande discrepanza è un fatto incontestabile e assolutamente non tollerabile.

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  4. Più guardiamo a Lui, nell'ostia elevata e nel segno della nostra salvezza, il crocifisso, e più la grazia che riceviamo nella comunione ci trasforma in creature nuove.
    Nel prossimo "anno della fede" promuoviamo la Messa dal rito antico affinchè il Signore aumenti e rafforzi la nostra fede nella Santa Eucarestia.

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