giovedì 16 luglio 2015

“Nec vero nomenclatúram tantum magnificentíssima Virgo tríbuit et tutélam, verum et insígne sacri scapuláris; quod beáto Simóni Anglico præbuit, ut cælésti hac veste ordo ille sacer dignoscerétur, et a malis ingruéntibus protegerétur” (Lect. V – II Noct.) - IN COMMEMORATIONE BEATÆ MARIÆ VIRGINIS DE MONTE CARMELO

La Santa Madre di Dio oggi scende in Purgatorio per liberare le Anime Sante che sono giunte al termine della salutare purificazione e portarle con se in Paradiso. Alleluia” (Antica Antifona Mariana in onore della Madonna del Carmine del ‘500).
















Oggi tutta la Chiesa latina si unisce ai Frati della beata Vergine del Monte Carmelo, nel celebrare le magnificenze della Madre di Dio verso quell’Ordine a lei dedicato.
Le origini di quest’insigne famiglia, che ha dato alla Chiesa moltissimi santi tra cui, sant’Andrea Corsini, sant’Alberto, santa Maddalena de’ Pazzi, santa Teresa ecc., sono note. Un po’ prima del 1185, un sacerdote calabrese, in seguito ad una rivelazione di Elia, così almeno egli asseriva, sali sul Monte Carmelo, e si diede a restaurare un antico monastero, - ve n’erano altri tre - di cui restavano solo i ruderi: «Ante aliquot annos - scriveva nel 1185 il prete Giovanni Greco (da Patmos) - quidam monachus, dignitate Sacerdos, capillitio albus, e Calabria oriundus, ex Prophetæ revelatione, in montem appellens, ea loca, monasterii nempe reliquias, vallo perparvo cinxit, et turri ædificata, temploque non ingenti extructo, Fratribusque ferme decem collectis, etiam nunc sanctum illum ambitum colit» (De Beato Alberto ex Can. Regulari Episc. Primum Vercellensi dein Patr. Hierosol. Legato Apostolico, et legislatore Ordinis Carmelitici, Vita B. Alberti, Caput VI, Conditio et numerus eorum quibus Regula data; hæc vero unde sumpta, explicatur, § 46, in Act. SS., vol. 10, Aprilis, tomo I, Parigi-Roma 1886, Octava Aprilis, p. 775).
Il nuovo istituto prosperò e, sebbene ultimo venuto, poté felicemente innestarsi alla grande tradizione più volte secolare della vita monastica, che cenobiti orientali e monaci benedettini avevano condotto sul Carmelo. Alberto Avogadro dei conti di Sabbioneta, patriarca di Gerusalemme, diede, nel 1207, alcune regole di vita a quegli eremiti che allora vivevano sotto il preposito, chiamato Brocardo, venerato in seguito come santo (e successore di san Bertoldo di Calabria), regole che in seguito, insieme con la recente istituzione, vennero approvate da Onorio III nel 1226 e da Gregorio IX.
La festa della commemorazione della Beata Vergine del Monte Carmelo col rito di doppio maggiore, venne introdotta nel Calendario assai più tardi, per opera di Benedetto XIII, e doveva commemorare l’apparizione mariana che il presbitero inglese, superiore generale dell’Ordine, Simone Stock, asserì essere avvenuta all’aurora del 16 luglio 1251 (giorno della celebrazione), durante la quale questi avrebbe ricevuto dalla Vergine uno scapolare e la rivelazione di privilegi connessi alla sua devozione.
Va ricordato che l’ultima apparizione di Maria, a Lourdes, avvenne proprio il 16 luglio, allorché la Vergine apparve a Bernadette «più bella che mai». Non a caso, proprio di fronte alla Grotta delle Apparizioni, vicino alla stessa, s’installò un monastero carmelitano.
Ancora, dalle memorie di Suor Lucia, apprendiamo che quel famoso 13 ottobre 1917, a Fatima, al termine del miracolo del sole, i tre pastorelli, dopo la visione della Sacra Famiglia e poi della Vergine Addolorata e di Gesù benedicente, rivide Maria «con aspetto simile alla Madonna del Carmine» (Suor Lucia, Quarta Memoria, in P. Luigi Kondor (a cura di), Memorie di Suor Lucia, vol. I, Secretariado dos Pastorinhos, Fatima, 2010, p. 177).
Nella Roma cristiana, la Vergine sotto il titolo del Carmelo è molto venerata e celebrata nella famosa festa trasteverina “de noaltri”. Dalla Chiesa di Sant’Agata in Trastevere, nella piazza a metà percorso di via della Lungaretta (piazza San Giovanni de Matha), ogni anno il sabato dopo il 16 luglio (solennità liturgica della Beata Vergine del Monte Carmelo), una statua lignea policroma del XIX secolo, che raffigura la Madonna del Carmine, detta appunto “de noaltri”, viene portata in processione per le vie del rione fino alla Basilica di San Crisogono, dove sosta per otto giorni, prima di tornare con un’altra processione nella chiesa di appartenenza.
Luogo di culto della Vergine del Carmelo, a Roma, è anche la chiesa di Santa Maria della Vittoria (cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, pp. 269-271), più nota per il celebre gruppo scultoreo berniniano della Transverberazione di Santa Teresa, ma che conserva anche l’ottocentesca scultura della Vergine con Bambino che dona lo scapolare a San Simone Stock nella Cappella del Carmine.
Altri luoghi dedicati alla Vergine sotto il titolo oggi venerato sono la chiesa del XVII sec. di Santa Maria del Carmine alle Tre Cannelle, costruita nel rione Trevi (ibidem, p. 289); la chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo sorta nel rione Prati nel 1925 (cfr. Massimo Alemanno, Le chiese di Roma moderna, vol. II, Quartieri Prati, delle Vittorie, Trionfale, Primavalle, Aurelio, Portuense e Gianicolense, Armando editore, Roma, 2006, pp. 46-47); la chiesa di Santa Maria del Carmine e San Giuseppe al Casaletto, nel quartiere gianicolense, sorta originariamente nel 1772, poi sostituita da una seconda nel 1853 ed infine da una terza nel 1933 dopo che la prima fu ceduta ai Camilliani e dedicata al loro Santo (ibidem, pp. 127-130). Un’ultima chiesa, dedicata a Santa Maria del Carmelo, in zona Mostacciano, istituita nel 1974 e consacrata nel 1986, è divenuta titolo cardinalizio dal 1988 (Beata Vergine Maria del Monte Carmelo a Mostacciano).


Icona della Madonna del Carmine, Santuario della Madonna del Carmine, Sorrento

Alessandro Franchi, La Vergine consegna lo scapolare a S. Simone Stock, 1882, oratorio di S. Teresa, Siena

Scarsellino, Vergine Maria venerata dai Santi, ovvero S. Simone Stock riceve lo scapolare alla presenza dei Santi, 1609 circa, The Metropolitan Museum of Art, New York

Anonimo, Santísima Virgen del Carmen Cuzqueña, 1650 circa, Lima

Juárez Herrera, Patrocinio della Vergine del Carmelo, XVII sec., Museo del Carmen de Sn. Ángel, Città del Messico


Juan Carreño de Miranda, Patrocinio della Vergine del Carmelo sull'ordine carmelitano, XVII sec., Chiesa parrocchiale, Almeida de Sayago (Zamora)

Vicente López Portaña, Vergine del Carmelo col Bambino, XVIII sec., collezione privata

Nozze mistiche di un'anima carmelitana nel giardino del Monte Carmelo, XVIII sec., Museo Nacional del Virreinato, Tepozotlán

José Joaquín Magón (attrib.), La Madonna del Carmelo salva S. Giovanni della Croce dall'annegamento in un fiume, XVIII sec.,


José Joaquín Magón, Madonna del Carmelo con le SS. Teresa e Margherita de' Pazzi, partic. del Patrocinio della Vergine del Carmelo sull'ordine carmelitano teresiano, XVIII sec., Museo del Exconvento del Carmen de Sn. Ángel, Città del Messico

Vergine del Carmelo tra i SS. Giovanni della Croce, Teresa d'Avila e Teresa di Lisieux, Chiesa di S. Maria della Vittoria, Roma





Vergine del Carmelo, Chiesa di S. Angelo, Siviglia




Nessun commento:

Posta un commento