domenica 17 maggio 2015

“Porro erga sanctíssimum Eucharístiæ sacraméntum diffícile dictu est quam ardénti tenerétur devotiónis afféctu; quem defúnctus étiam in cadávere retinére visus est, dum, jacens in féretro, ad sacræ Hóstiæ elevatiónem bis óculos reserávit et clausit, magna ómnium, qui áderant, admiratióne” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTI PASCHALIS BAYLON, RELIGIOSI ORDINIS SANCTI FRANCISCI ET CONFESSORIS


San Pasquale Baylon Yubero, Serafico in ardore  (Dante, Paradiso, XI, 37. Quest’espressione si applica a san Francesco d’Assisi nel testo della Divina Commedia, ma può ben applicarsi pure al nostro santo odierno), morto il giorno di Pentecoste del 1592, continuò davvero la tradizione agiografica dell’Ordine dei Minori, e meritò di essere considerato come uno dei più illustri modelli della devozione al Santissimo sacramento. Si può applicargli questo versetto del Salmista: Cor meum et caro mea exultaverunt in Deum vivum (Sal. 84 (83), 3); poiché, anche dopo la sua morte, il suo corpo trasalì ed i suoi occhi si aprirono in un atto di adorazione, quando, alla messa delle sue esequie, il sacerdote alzò la santa Ostia.
La sua festa risale ai tempi di Pio VI. La messa è del Comune: Os justi, salvo la prima colletta che è propria.
A Roma, due chiese portano il nome di quest’umile fratello laico, che la Santa Sede ha dichiarato celeste Patrono di tutti i congressi e le assemblee eucaristiche. La prima di queste chiese si erge presso il titulus Callisti; essa era originariamente dedicata ai Quaranta Martiri di Sebaste, ma verso il 1735, gli Alcantarini spagnoli vi unirono, dandogli la precedenza, il nome del loro celebre compatriota (Cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 663; Ch. Huelsen, Le Chiese di Roma nel medio evo, Firenze 1927, p. 427). Questa chiesa è nota anche come chiesa delle zitelle, in quanto il nostro Santo sarebbe protettore delle fanciulle e delle donne in cerca di marito.
La seconda chiesa si trova presso la basilica di Santa Cecilia, sulla via Anicia, ed una casa religiosa vi è annessa, nella quale le fanciulle si preparavano alla prima Comunione (Mariano Armellini, op. cit., p. 683).
Come la calamita attira il ferro così Gesù Eucarestia attira le nostre anime. Una forza irresistibile ci spinge incessantemente verso il tabernacolo, non potendo trovare riposo altrove che ai piedi del Re di gloria, nascosto per amor nostro sotto i veli dell’Ostia.

Juan Antonio de Frias y Escalante, Apparizione dell'Eucaristia a S. Pasquale mentre pascolava le pecore, XVII sec., collezione privata


Jerónimo Jacinto de Espinosa, S. Pasquale Baylon adora l’Eucarestia, XVII sec., Museu Nacional d’Art de Catalunya, Barcellona

Juan Carreño de Miranda, S. Pasquale Baylon, XVII sec., collezione privata

François Claude, S. Pasquale adora l'Eucaristia, XVII sec., Metropolitan Museum of Art, New York

Giovanni Battista Tiepolo, Visione di S. Pasquale Baylon, 1767-69, Museo del Prado, Madrid

Giovanni Battista Tiepolo, Visione dell’Eucarestia di S. Pasquale Baylon, 1767, Courtauld Institute of Art, Londra


Claudio Ridolfi, Crocifisso con i SS. Giacomo della Marca, Francesco d’Assisi, Caterina da Siena e Diego, Chiesa Santa Croce, Ostra vetere


Bernardo López Piquer, S. Pasquale Baylon adora l’Eucarestia, 1811, Museo de Bellas Artes San Pio V (Museu Sant Pius V), Valencia

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