lunedì 24 dicembre 2018

Genealogia di N.S.G.C. secondo Matteo

Almeno dal IV sec. (come ci testimonia un testo della pellegrina Egeria a Gerusalemme), un vangelo era cantato solennemente alla fine dell’Ufficio notturno nelle domeniche e nei giorni festivi. Questo vangelo dell'Ufficio divino è conservato a questo punto nella maggior parte dei riti (per es., nel rito bizantino, v'è anche una serie di 11 Vangeli della resurrezione, che sono cantati nei mattutini di ciascuna Domenica; S. Benedetto prescrive, nella sua Regola, anche questo vangelo nei Mattutini al quale si risponde Amen, ecc. ...). Il Vangelo dei mattutini non riprende il testo del Vangelo della Messa del giorno; esso è cantato dal vescovo, dall'abate o dal sacerdote officiante, ma non dal diacono (contrariamente al Vangelo della Messa).
Nel puro rito romano, tuttavia, non c'è rimasto molto oggi: solo la prima strofa del Vangelo del giorno è cantata nel III Notturno, seguito da tre Lezioni, tratte dalle omelie dei Padri su questo vangelo. I differenti usi diocesani francesi, tuttavia, avevano mantenuto una struttura primitiva più antica del rito romano: di solito, il canto solenne del Vangelo giungeva - come nella Regola di San Benedetto – al termine dell'ufficio notturno, tra il IX responsorio dell’ultimo Notturno (responsorio scomparso nel rito romano attuale) ed il Te Deum.
Per la Vigilia di Natale, sia tra i benedettini sia negli antichi usi diocesani francesi, il Vangelo dei Mattutini consiste nella genealogia di Cristo secondo San Matteo. Il canto solenne di questa genealogia è sempre stato modulato in un tono molto particolare, di grande suggestione. Allo stesso modo, si cantava, su un'altra melodia solenne, la genealogia secondo San Luca alla fine dei Mattutini dell'Epifania. Alcune diocesi conoscevano anche il canto solenne al saluto, dopo i secondi Vespri di Natale, del Prologo di San Giovanni su una sublime melodia (ma questo uso è più recente).
Quando la pratica del canto dei Mattutini di Natale prima che la messa di mezzanotte iniziasse a sgretolarsi, molte parrocchie mantennero il canto genealogico a mezzanotte, prima della prima messa di Natale.
Vi presentiamo qui di seguito la versione parigina di questa genealogia. Notate, in cui il finale termina un po' curiosamente, ma questo finale è calcolato per essere in grado di collegarsi direttamente con l'intonazione del Te Deum finale.

(Nostra traduzione dal francese)





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