giovedì 8 febbraio 2018

8 febbraio 1587 - Martirio di Mary Stuart, regina di Scozia


Tomba della regina di Scozia, Maria Stuart, Abbazia di Westminster, Londra.
Dopo la sua esecuzione nel 1587, Maria fu inizialmente sepolta - contro la sua volontà (che desiderava essere sepolta in Francia) - alla fine del luglio 1587 nella cattedrale protestante di Peterborough, la cattedrale dello stesso Decano, che l'aveva così annoiata nei suoi ultimi momenti sul patibolo, e dov'era (ed è tuttora) sepolta Caterina d'Aragona, prima moglie di Enrico VIII.
Nel 1612 suo figlio ed erede Giacomo VI ordinò che le spoglie di sua madre fossero dissotterrate e trasferite all'Abbazia di Westminster, dove fu posta in una magnifica tomba di marmo, eretta però a pochi metri dalla cugina rivale e sua assassina, Elisabetta I.

Ford Madox Brown, L'esecuzione di Maria regina di Scozia, 1840, Whitworth Art Gallery, Manchester

John McKirdy Duncan, Maria, regina di Scozia, al castello di Fotheringhay, 1929

«Guardate nelle vostre coscienze e ricordate che il teatro del mondo è più vasto del regno d'Inghilterra» Queste furono le parole pronunciate dalla regina cattolica Maria Stuart quando prese coscienza della sua condizione di condannata a morte. 
Da quel momento in poi improntò ogni suo atto a una singolare imitatio Christi. Maria fu processata il 15 ottobre 1586, con l'accusa di alto tradimento, da una corte di quaranta uomini, tra i quali vi erano anche dei cattolici. Si difese da ogni accusa con dignità, sottolineando il fatto di essere una "regina consacrata da Dio" e quindi immune alle leggi d'Inghilterra. Stanca e afflitta, confidò ai suoi servitori di essersi sentita come Gesù davanti ai farisei che urlavano «Tolle, tolle, crucifige!». Alla fine del processo pronunciò queste parole davanti ai suoi giudici: «Miei signori e gentiluomini, io pongo la mia causa nelle mani di Dio».
L'8 febbraio 1587, Maria, indossando un abito scuro e un lungo velo bianco, simile a quello di una sposa, e un sottabito rosso cremisi, il colore della passione dei martiri cattolici, appositamente scelto dalla regina, che, davanti ai protestanti inglesi, voleva morire da martire cattolica.
Una volta bendata dalla dama di compagnia Jane o Janet Kennedy, e posizionata la testa sul ceppo pronunciò le parole: «In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum». Quindi, i colpi (giacché il primo non riuscì a reciderle la testa: per questo ne seguì un secondo) di mannaia, che la fecero entrare nella gloria di Dio.

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