lunedì 13 febbraio 2017

Gesù risponde ai Dubia; causa finita

Le letture di ieri, VI domenica del tempo ordinario (Anno A) secondo il calendario del Novus Ordo montiniano (nel calendario tradizionale ieri era la Domenica di Settuagesima!) cadevano a pennello sul tema su cui da mesi si dibatte e cioè se sia lecito o no ad un divorziato risposato accedere o meno alla Comunione in ragione della c.d. misericordia.
Le letture di ieri, ebbene, non davano adito a dubbi di sorta né ammettevano eccezioni o un discernimento “caso per caso”.
Non sarà, del resto, un caso se il vescovo di Roma Bergoglio si sia guardato bene dal commentare il passo evangelico matteano «chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio». Egli si è soffermato solo su quello precedente cioè dei pensieri impuri, trovando – evidentemente – sconveniente soffermare l’attenzione sul passo successivo molto esplicito e decisamente in rotta con la sua esortazione Amoris laetitia. Non sarà neppure un caso che anche i predicatori ieri, commentando le letture, o semplicemente abbiano – come il Nostro – “dimenticato” il punto dolente oppure abbiano cercato di dargli un significato diverso da quello del testo stesso.
In verità, quel testo evangelico è la pietra d’inciampo dell’intero apparato dell’Amoris laetitia; pietra d’inciampo che non ammette repliche, visto che si tratta delle parole esplicite di Nostro Signore. Ogni replica equivarrebbe a riscrivere il Vangelo ed a sostituirsi – con superbia – al Signore stesso.


Significativamente un vescovo di Bismarck, negli Stati Uniti, Mons. David Kagan, ha scritto su twitter: “Leggete il Vangelo di oggi. Non c’è da sorprendersi che la Chiesa abbia sempre insegnato che i divorziati e risposati non possono ricevere la Santa Comunione. Sesto comandamento” (cfr. Marco Tosatti, A.L. Un vescovo USA: il Vangelo di ieri spiega perché la Chiesa ha sempre negato la Comunione ai divorziati risposati, in Stilum Curiae, 12.2.2017). Insomma, il fedele comune, sentendo queste parole delle letture, trova difficile fare due più due eguale a cinque. Sarebbe da eretici cercare, nelle parole chiare e definitive di Gesù, delle eccezioni, che Egli non ha ammesso. Cfr. Antonio Socci, Domenica scorsa in tutte le chiese cattoliche è stato letto un formidabile “manifesto” che demolisce tutto il bergoglismo. Era nelle letture della Messa, in blog Lo Straniero, 13.2.2017.





Gesù risponde ai Dubia; causa finita


Nelle letture odierne il vangelo parla molto chiaro. Dal libro del Siracide: “… a nessuno ha dato il permesso di peccare”;
Dal Vangelo: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli…”.


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