sabato 26 novembre 2016

I buoni pastori non sono eretici

La lettera (qui) dei quattro Cardinali al Papa ha suscitato approvazione da più parti (v. La sintesi curata dal nostro blog). Tra gli altri, particolarmente sensibile si dimostra il mondo tedesco, dal quale sembravano provenire le istanze più avanguardiste del dibattito ecclesiale svoltosi in questi ultimi tre anni e che ha portato alla pubblicazione del documento papale Amoris laetitia. L’articolo qui di seguito è apparso su Katholisch.de, cioè «il portale Internet della Chiesa cattolica tedesca», come si può leggere nella sezione “Impressum” del medesimo portale (qui).
Katholische.de ha già dedicato a questa attualissima questione altri articoli positivi (v., per es., in tedesco, qui e qui). Di seguito qui sotto si propone invece la traduzione italiana dell’ultimo breve articolo a tal riguardo apparso sul portale tedesco.
Il giornalista è molto franco e difende l’idea che la Chiesa non possa tralasciare di dare risposte chiare ai fedeli cattolici e di esigere una discussione pubblica e chiarificatrice su «domande di fede». Che la richiesta dei Cardinali trovi sostegno nella franchezza tipica del cattolicesimo tedesco e in un giorno, il 25 novembre, dedicato alla Santa Patrona della filosofia, cioè della disciplina del ragionamento, sono circostanze che lasciano sperare. Caterina d’Alessandria, infatti, narra la tradizione, ottenne sapienza tale a cui tutti i suoi carnefici non poterono controbattere. Forse l’iniziativa dei quattro Cardinali potrebbe dar vita a una ragionata discussione che non muoia nel silenzio ma favorisca «una maggiore chiarezza circa le Verità della Chiesa». La nostra traduzione è stata ripresa pure in Kilian Martin. I buoni pastori non sono eretici, in Chiesa e postconcilio, 28.11.2016.


Wold

I buoni pastori non sono eretici

di Kilian Martin

Cardinali che chiedono al Papa chiarezza non sono eretici, bensì adempiono il loro dovere episcopale. Joachim Meisner, Walter Brandmüller, Raymond Burke e Carlo Caffarra, perciò, con la loro lettera hanno adempiuto al compito loro affidato: consigliare e sostenere il Papa nel cuore dei problemi e nel retto governo della Chiesa. Ora, in una consultazione che sia di buona qualità, vanno ascoltate anche le interrogazioni a riguardo delle decisioni gravi.
Invece un vescovo della Grecia erroneamente rimprovera i Cardinali di diffondere l’eresia. Che Frangkiskos Papamanolis si trovi in errore, lo dimostra la definizione del concetto: Eretico è chi mette in dubbio o addirittura rifiuta una verità di fede definita. Nessuno dei quattro Cardinali si è macchiato di questo reato, perché anzi essi entrano in campo proprio per favorire una maggiore chiarezza circa le Verità della Chiesa.
Gli autori della lettera non sono affatto dissidenti che indossano la Porpora, ma uomini di chiesa che, in modo aperto, si prendono cura della disciplina della Chiesa. E ciò è qualcosa che proprio nella Chiesa in Germania ha una tradizione. Alla fine del XIX secolo, infatti, fu appunto l’episcopato tedesco a porre in guardia circa le conseguenze politiche del dogma dell’infallibilità papale. Successivamente, furono sempre tedeschi i teologi che si fecero avanti con la loro lotta contro l’Antimodernismo. E ancora, furono sempre i vescovi tedeschi che, nel 1968, osarono criticare pubblicamente papa Paolo VI per la sua eciclica Humane vitae. Ma certamente anche la Königsteiner Erklärung [una dichiarazione dei vescovi tedeschi che rifiutavano l’insegnamento dell’enciclica Humane vitae, N. d. T.], fu un atto tanto poco eretico quanto poco lo è adesso la lettera dei Cardinali.
Ci sono domande di fede che la Chiesa deve portare alla luce pubblica del discorso. A questo riguardo si rendono talvolta necessarie anche obbiezioni critiche da parte di vescovi, specialmente Cardinali. Sicché, così come la vita di fede della Chiesa ha assunto forme diverse, così anche le necessarie modalità di correzione sono diverse. Una volta erano dubbi progressisti di fronte a irrigidimenti ecclesiastici, oggi sono richiami e monizioni. E di certo porre dubbi non significa rifiuto: nel dubbio parla sempre il desiderio di un rafforzamento nella fede, attraverso la direzione e la guida della Chiesa. Perciò, la lettera dei Cardinali non è eresia, ma valido contributo a un dibattito esistenziale della Chiesa.

1 commento:

  1. Mamma mia! Avete messo dei colori che rendono fastidioso leggere.

    Non siamo tutti ragazzini, siamo anche anziani con qualche problema di inizio cataratta oppure semplicemente astigmatici.

    Non potete uniformarvi gli altri blog che non a caso hanno sfondo chiaro e lettere scure?

    A voler fare troppo gli originali si finisce col perdere il fine dell'originalità, che è quello di farsi leggere dagli altri.

    Rifletteteci un po'...

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