giovedì 21 aprile 2016

“Sed cum mox idem Willélmus rex vi et minis Ecclésiæ jura usurpáre tentásset, ipse sacerdotáli constántia réstitit; bonorúmque direptiónem et exsílium passus, Romam ad Urbánum secúndum se cóntulit: a quo honorífice excéptus et summis láudibus ornátus est, cum in Barénsi concílio Spíritum Sanctum étiam a Fílio procedéntem, contra Græcórum errórem, innúmeris Scripturárum et sanctórum Patrum testimóniis propugnásset” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTI ANSELMI EPISCOPI CANTUARIENSIS, CONFESSORIS ET ECCLESIÆ DOCTORIS

Sant’Anselmo ha quasi diritto di cittadinanza nel Messale romano poiché risiedé qualche tempo a Roma ed, al Concilio di Bari, destinato a combattere lo scisma dei Greci, fu il miglior supporto di Urbano II nella lotta contro l’errore. Alla fine dell’800 (1892-1896), Leone XIII fece elevare sul colle Aventino, nel rione Ripa, in onore del santo dottore di Canterbury, su progetto dell’abate benedettino belga Ildebrando de Hemptinne, un’insigne basilica, di stile neoromanico, annessa al grande collegio universitario teologico dell’Ordine benedettino, che contava il Santo tra i suoi più gloriosi rappresentanti (sulla chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, cfr. Massimo AlemannoLe chiese di Roma moderna, vol. III. I Rioni Ripa e Testaccio e i quartieri del quadrante sud-est, Roma 2007, pp. 19-23). Oggi è sede dell’Abate Primate dell’Ordine in quanto Badia Primaziale.
Accanto alla chiesa hanno sede il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo ed il Pontificio Istituto Liturgico.
Un’altra chiesa è stata dedicata nel 1989 a Roma al Santo dottore della Chiesa.
In onore di questo grande dottore, che ebbe il merito di preparare la strada, in qualche modo, all’edificio teologico dell’Aquinate, l’innario benedettino contiene questa bell’ode saffica:


Sul suo letto di morte, Leone XIII compose pur’egli dei versi in onore di sant’Anselmo e li fece portare subito all’abate della sua nuova basilica aventina, come un ultimo pegno della devozione che nutriva verso il grande dottore e l’ordine benedettino che l’aveva formato.
La messa è quella del Comune dei Dottori come il 29 gennaio.
Quest’illustre confessore della fede e della libertà della Chiesa, fuggitivo ed esule, trovò a Roma, come d’altronde sant’Atanasio, e presso il beato Urbano II, accogliente benevolenza e protezione. La storia ha registrato come un titolo speciale di gloria per la sua memoria una delle sue parole, energica e piena di fede allo stesso tempo, scrivendo al re di Gerusalemme, Baldovino: «Nihill magis diligit Deus in hoc mundo quam libertatem Ecclesiæ suæ. ... Liberam vult esse Deus sponsam suam, non ancillam»; «Dio non ama null’altro in questo mondo che la libertà della sua Chiesa. … Dio vuole che la sua sposa sia libera non già schiava» (Sant’Anselmo, Ep. Ad Balduinum regem Hierusalem, in Epistolæ, lib. IV, ep. 9, in PL 159, col. 206B).




Medaglia commemorativa di Leone XIII della Fondazione del Collegio Anselmiano, 1895



S. Anselmo, vetrata, XIX sec.

S. Anselmo, vetrata, XIX sec., chiesa di Our Lady and the English Martyrs (OLEM), Cambridge

sco Romanelli, Incontro della contessa Matilde con S. Anselmo alla presenza di papa Pasquale II, 1637-1642, Pinacoteca vaticana, Vaticano

Josef Ferdinand Fromiller, La Vergine Maria col Bambino appaiono a S. Anselmo, XVIII sec.,  Monastero, Ossiach

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