domenica 18 ottobre 2015

Card. Burke: "proposte sinodali controverse ‘semplicemente’ contrarie al cattolicesimo"

Vista la difficoltà – stante la prevalenza, in seno al Sinodo, dei cattolici rispetto a chi lo è solo di nome – di giungere ad un punto di convergenza che legittimi la Comunione ai divorziati risposati e che legittimi, all’interno della Chiesa, le unioni omosessuali, si sta affacciando l’ipotesi che questa materia possa essere demandata a livello locale, cioè alle singole conferenze episcopali. Questo era anche quanto ci segnalava il giornalista Tornielli essere la proposta anche del card. Koch, che pure avrebbe fama di essere “tradizionalista” ed a cui si richiama l’articolo che segue (v. qui).


In questo modo, spezzandosi l’unità della dottrina e della prassi, come notato anche dal giornalista cattolico Antonio Socci, la conferenza episcopale tedesca potrebbe avere mano più libera, realizzandosi quella indipendenza da Roma come auspicava alcuni mesi fa il “card.” Marx, che, non a caso, vedeva in Lutero uno dei suoi ispiratori (v. qui, qui e qui). In questo senso, del resto, si è posto pure un intervento magisteriale bergogliano, il quale auspicava una maggiore decentralizzazione e la creazione di una “Chiesa sinodale”, che è cosa ben diversa dalla Chiesa come istituzionalmente voluta da Nostro Signore Gesù Cristo (v. qui, qui e qui). Esattamente quel che auspicava, pure in quest’ambito, il “card.” Kasper (v. qui e qui): uno dei “teologi” più in voga ed ascoltati nell’attuale Curia romana. Come qualcuno ha detto, la teologia d’oggi è come la Polonia occidentale: nebbiosa, paludosa, insalubre e periodicamente devastata dai tedeschi … .
Nella festa dell’Evangelista Luca, pubblico, invece, questo salutare intervento cattolico del card. Burke. Siamo lieti, in questo contesto, di ascoltare una voce cattolica! Una delle poche rimaste.


El Greco, S. Luca dipinge la Vergine col Bambino, 1560-67 circa, Museo Benaki, Atene

Anonimo, S. Luca dipinge l'Icona della Madre di Dio Odighitria, XVII sec., Museo bizantino, Atene

Icona moderna di S. Luca con scene della sua vita

Sytov Alexander Kapitonovich, Sant'Evangelista Luca, 1995


Il Cardinale Burke: proposte sinodali controverse ‘semplicemente’ contrarie al cattolicesimo


Provvidenzialmente l’intervista che segue arriva a proposito per confermare l’esistenza del problema di cui all’articolo precedente sulla soluzione prospettata da alcuni padri sinodali di prevedere una maggiore autonomia del vescovo, a livello diocesano, in merito a certi temi. E discutevamo sulla risposta del card. Koch sulle “possibili soluzioni a livello continentale”. La risposta del cardinale Burke conferma le enormi perplessità sui rischi di stravolgimento dell’universalità de la Catholica, ma anche della sua unità. Ricordiamo : Una Santa Cattolica Apostolica (Romana).
15 Ottobre 2015 (LifeSiteNews) - Giovedì mattina, LifeSiteNews ha avuto l’opportunità incontrare il cardinale Raymond Burke a Roma, al termine di una conferenza stampa alla quale ha partecipato ospitato da Voice of the Family. Si è parlato del Sinodo in corso sulla Famiglia, ed in particolare di una proposta controversa, promossa da un partecipante di una recente conferenza stampa in Vaticano[1], di consentire ai vescovi locali di decidere su come affrontare questioni come l’omosessualità e il divorzio.
Il cardinale Burke ha criticato anche la cosiddetta “Proposta-Kasper”, dicendo che essa è basata sulla falsa idea “che in qualche modo la dottrina e la pratica pastorale sono in conflitto tra loro.”
Quanto segue è la trascrizione dell’intervista:

LSN: Cosa pensa dell’idea di “diversità regionali” nella Chiesa? I vescovi locali dovrebbero avere autorità sul piano pastorale per affrontare le questioni relative all’“accettazione sociale dell’omosessualità” ed ai “divorziati risposati?”
Burke: Ciò è semplicemente contrario alla fede e alla vita cattolica. La Chiesa segue l’insegnamento del nostro Signore Gesù Cristo, secondo quanto ci è stato innanzitutto insegnato da Dio nella creazione - ciò che noi chiamiamo legge naturale, ciò che ogni cuore umano comprende perché è stato creato da Dio - ma che poi è stato anche spiegato e illuminato dall’insegnamento di Cristo e nella tradizione della Chiesa.
E questa Chiesa è una in tutto il mondo. Non c’è alcun cambiamento in queste verità, da un luogo ad un altro o da un tempo all’altro. Certamente l’insegnamento di queste verità tiene conto delle particolari esigenze di ogni area. Ma questo non cambia l’insegnamento. L’insegnamento a volte deve essere ancor più forte nei luoghi in cui è più compromesso.
Così, ciò è inaccettabile. Non so da dove provenga questa idea. Significa in realtà che la Chiesa non è più cattolica [universale]. Ciò significa che non è più una nel suo insegnamento in tutto il mondo. Abbiamo una sola fede. Abbiamo un [insieme di] sacramenti. Abbiamo un governo in tutto il mondo. Questo significa ‘cattolica’.
Vorrei anche commentare questa idea di ciò che è “pastorale”.
Gran parte della discussione che ha avuto luogo, a partire dalla gravissima Relazione introduttiva del Cardinale Walter Kasper nel Concistoro Straordinario del 20 e 21 febbraio 2014, è centrata su questa idea che in qualche modo dottrina e pratica pastorale sono in conflitto tra loro.
Questo è assurdo. La pratica pastorale esiste per aiutarci a vivere le verità della fede, a vivere la dottrina della fede nella nostra vita quotidiana. Non può esserci conflitto [tra esse]. Non possiamo avere la dottrina della Chiesa, per esempio, che il matrimonio è indissolubile e poi qualcuno che al tempo stesso sostiene, per motivi “pastorali” che una persona che vive in un’unione irregolare è in grado di ricevere i sacramenti; il che significherebbe che il matrimonio non è indissolubile. Queste sono solo false distinzioni - falsi contrasti - che abbiamo davvero bisogno di chiarire perché stanno causando una immensa confusione tra i fedeli e, naturalmente, in ultima analisi, possono indurre le persone in grave errore con grande danno per la loro vita spirituale e per la loro salvezza eterna.

LSN: Cosa devono pensare e di fare i fedeli quando vedono Padri sinodali suggerire posizioni eterodosse riguardanti l’omosessualità e il divorzio?
Burke: Seguiamo il nostro Signore Gesù Cristo. Egli è il nostro Maestro. E siamo tutti tenuti a obbedire a lui e alla sua parola, a cominciare dal Santo Padre e dai Vescovi. Se un vescovo o un sacerdote, o chiunque, dovesse annunciare o dichiarare qualcosa in contrasto con la verità di Nostro Signore Gesù Cristo, come ci è stata comunicata nell’insegnamento della Chiesa, seguiamo Cristo.
Dico alle persone che sono preoccupate, perché in questo tempo sembra esserci molta confusione e dichiarazioni sulla fede che sono davvero stupefacenti, che dobbiamo rimanere sereni. Perché, nella Chiesa cattolica, abbiamo il magistero, espresso, per esempio, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, ed è semplicemente necessario studiare queste cose più a fondo, aderire ad esse più ardentemente, e non essere sviati da falsi insegnamenti, da qualunque provengano.

LSN: Alcuni suggeriscono che c’è ben poco disaccordo nel Sinodo e che i media sono colpevoli di manipolare il conflitto dove non esiste. Che ne pensa?
Burke: Prima di tutto, devo precisare che non faccio parte del Sinodo. Non ho alcun coinvolgimento con coloro che sono all’interno del Sinodo. Ho letto, non solo ciò che è stato detto dai media, ma anche i rapporti ufficiali del Vaticano. E ho avuto conversazioni con alcuni padri sinodali. Al contrario, ho percepito che ci sono contrasti molto forti all’interno del Sinodo. Data la discussione da cui è stato portato avanti il Sinodo - e anche, dato l’ Instrumentum Laboris, con le gravi difficoltà con quel documento - avrei trovato difficile credere che non ci sarebbe stato un forte disaccordo. Altrimenti, non stiamo andando verso la verità delle cose. Non stiamo giungendo a salvaguardare e promuovere la fede cattolica come necessario.
Ho l’impressione che in effetti c’è disaccordo.
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Nota della redazione: 

1. Rispondendo ad una domanda circa l’unità nella diversità, l’Abate [Jeremias Schröder, Abate Presidente della Congregazione di Sant’Ottilia] ha riportato come esempi sia “l’accettazione sociale dell’omosessualità” che l’occuparsi dei “divorziati risposati”; “per cui dovrebbe essere consentito alle conferenze episcopali formulare risposte pastorali in sintonia con ciò che può essere predicato e annunciato e vissuto in contesti diversi” [qui]. (Ecco le “soluzioni a livello continentale” (se non locale) di Koch di cui parlavamo qui).[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Fonte: Chiesa e postconcilio, 16.10.2015

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