giovedì 17 settembre 2015

Card. Burke: "se il Sinodo dovesse prendere qualche piega strana, restate fedeli (strange turn)!"

Nella memoria dell'impressione delle stigmate di S. Francesco d'Assisi, rilancio quest’articolo di Chiesa e postconcilio, che traduce in italiano un altro di LifesiteNews.



Cosa fare se il Sinodo prende una ‘strana piega’? La risposta del card. Burke è semplice: “Restare fedeli!”

ST. LOUIS, Missouri, 15 settembre 2015 (LifeSiteNews) - Domenica 13 settembre ho avuto l’onore di essere uno degli ospiti di Sua Eminenza, il Cardinale Raymond Leo Burke, durante una cena / conferenza nella sala da ballo dell’hotel Clayton Plaza, sponsorizzata dall’Apostolato laicale di Saint Louis “Credo del laicato cattolico”, di cui sono consigliere spirituale. 
Sua Eminenza è stata accolto calorosamente e introdotto dal vescovo ausiliare emerito di Saint Louis, mons. Robert Hermann, e quindi ha parlato ad un pubblico di oltre 300 persone in ordine a “La Verità di Cristo nel matrimonio”. Ha discusso gli aspetti spirituali, sociali, dottrinali e canonici della crisi che colpisce il matrimonio e la famiglia nella cultura occidentale, avvertendo che questa crisi ha portato a una grave confusione e anche ribellione all’interno della Chiesa stessa. Il cardinale Burke ha sottolineato che nella nostra cultura sempre più secolarizzata e ostile, sta cadendo un peso vieppiù maggiore sulle spalle dei genitori cattolici nel formare i figli, con la parola e con l’esempio, su ciò che è il vero matrimonio cristiano. Insieme con l’insegnamento autentico e perenne della Chiesa, ha detto, la sana formazione familiare si rivelerà la principale fonte di orientamento per bambini e adolescenti, il mezzo basilare con cui i genitori trasmettono la verità cristiana in parole e opere per la prossima generazione.
Il cardinale Burke ha raccomandato il ben noto libro edito nel 2014 ad opera di “Cinque cardinali”, Permanere nella verità di Cristo, e ancora una volta ha espresso un forte disaccordo con la proposta del Cardinale Walter Kasper di ammettere alla Santa Comunione alcuni cattolici divorziati e risposati civilmente.
Sua Eminenza ha anche osservato che potrebbero sorgere alcuni problemi in relazione alla nuova legislazione sulla nullità matrimoniale promulgata l’8 settembre da Papa Francesco. Ha commentato rispettosamente che queste revisioni del Codice di Diritto Canonico, che tra l’altro eliminano la conferma dei decreti di nullità deliberata da un tribunale di seconda istanza, richiederanno una “interpretazione e applicazione molto attente” alla luce della lunga tradizione canonica e dottrinale della Chiesa. 
Proprio il capitolo del cardinale Burke nel suddetto libro ricorda la sua prima esperienza come monsignore nella Segnatura Apostolica nel periodo 1971-1983, durante il quale negli Stati Uniti era stata sospesa quasi completamente la seconda conferma dei decreti di nullità da parte del tribunale. Il cardinale Burke ha ripetuto nel suo discorso ciò che ha detto nel libro: l’esperimento americano di “razionalizzazione” del processo di nullità ha portato in pratica ad un grave lassismo ampiamente percepito come “Divorzio cattolico”. Sembra che questo sia stato uno dei motivi per cui il Codice del 1983 ha ripristinato l’obbligatorietà della revisione in seconda istanza (che era stata introdotta da Benedetto XIV nel 1740).
Un altro punto sottolineato dal cardinale Burke è che troppo spesso oggi la legge di Dio sul matrimonio e sulla castità viene presentata come un semplice “ideale” - come qualcosa che spesso richiede un livello di santità eroica che si suppone sia al di là della capacità dei cristiani comuni. Il che a sua volta dà luogo a false idee di “misericordia”, che consentano l’ammissione ai sacramenti di alcuni cattolici che vivono in situazioni di peccato, basandosi sul fatto che è per essi impossibile - almeno nella loro situazione attuale - raggiungere quell’“ideale” di castità. Sua Eminenza ha rimarcato che, al contrario, è chiaro insegnamento della Sacra Scrittura e della Chiesa che l’abbondante grazia di Dio sarà sempre sufficiente ai suoi figli per resistere a qualsiasi tentazione e obbedire ai suoi comandamenti, a condizione che sinceramente si rivolgano a lui con umiltà, fede confidente e perseverante preghiera.
Al termine del suo discorso, in risposta a una domanda su cosa dovrebbero fare i cattolici se il prossimo Sinodo dei vescovi dovesse prendere una “strana svolta”, Sua Eminenza ha dato un’immediata risposta di due parole che ha suscitato un grande applauso: “Restare fedeli! “ Quelle due parole ben sintetizzano l’intero slancio della testimonianza coraggiosa e schietta del cardinale Burke in questo momento di divisione e incertezza sulle gravi questioni morali nella Chiesa di oggi. Che Dio benedica, lo rafforzi, e lo protegga!
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Fonte: Chiesa e postconcilio, 17.9.2015

Nessun commento:

Posta un commento