lunedì 22 giugno 2015

La Chiesa cattolica ed i Valdesi nel pensiero di S. Alfonso Maria de' Liguori, Dottore della Chiesa e maestro di morale

Nella giornata di oggi sembra opportuno ricordare ai cattolici chi siano i Valdesi. Per farlo, ci affidiamo alle parole del Santo Dottore della Chiesa e Maestro di morale Alfonso M. de’ Liguori:


SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI

Storia delle Eresie

CAPITOLO X

Se occorsero eresie nel secolo X

ARTICOLO II

Eresie del secolo XII

Pietro Valdo, capostipite della setta dei Valdesi, iniziò a spargere la sua eresia nell’anno 1160 circa, con l’occasione della morte di un certo importante personaggio di Lione, defunto improvvisamente davanti a più persone. Pietro ne rimase così atterrito, che subito distribuì ai poveri una grande somma di danaro; da questo gesto, molti uomini, per devozione, gli si diedero per discepoli.
Valdo era alquanto letterato, ed allora volle spiegare loro il Nuovo Testamento; purtroppo propose ai suoi seguaci anche vari dogmi alieni dalla dottrina cattolica.
Gli ecclesiastici gli si opposero ma esso, non facendone conto, diceva ai suoi seguaci che il clero era ignorante e corrotto nei costumi, dunque invidiava la buona vita e dottrina della neonata setta valdese.
Così viene riferita l’origine dei Valdesi da Fleury, da Natale Alessandro e dal cardinal Gotti (Fleury l. 73. n. 55. Nat. Alex. c. 4. a. 13. Gotti c. 93. §. 1.), nondimeno il p. Graveson (Sec. 12. coll. 3) sostiene che Pietro Valdo, avendo inteso o letto nel Vangelo di san Matteo al capo 19, che per comando del Signore si devono vendersi tutti i beni per darli ai poveri, si persuase di voler rinnovare questa vita apostolica; perciò vendette tutti i suoi beni dispensandoli ai poveri e scelse di vivere da povero. Così volle imitarlo un certo Giovanni, che, spaventato dalla morte subitanea di quel personaggio di Lione, vendette il suo patrimonio e si fece compagno di Pietro; così, acquistando più seguaci, si espanse la setta di questi eretici.
In breve tempo essi crebbero tanto, nella sola diocesi di Poitiers aprirono 41 scuole. Da queste uscirono poi più sette, numerate da Rainero (Opusc. de haereticis) il quale visse prima tra i Valdesi per 17 anni, ma poi, conosciuta la loro empietà, ritornò a seguire la Chiesa e si fece Domenicano.
Quelle sette che si divisero ebbero vari nomi, cioè Valdesi da Pietro Valdo: Lionisti e poveri di Lione, da questa città onde essi uscirono: Piccardi, Lombardi, Boemi, Bulgari, dalle provincie che scorsero: Arnaldisti, Josefisti, Lollardi, dai diversi dottori della loro setta: Cathari, dalla «mondezza del cuore che vantavano»: Buoni uomini, dall’apparente e finta bontà dei costumi: Sabatati ed Insabatati, dal loro particolare calzamento, o da zoccoli o scarpe (tagliate in croce di sopra) che portavano, o pure perché non celebravano i sabati, cioè i giorni festivi (Graves. loc. cit. et Nat. Alex. loc. cit.).
I Valdesi caddero in molti errori, riferiti dal mentovato Rainero presso il padre Alessandro (Nat. Alex. cit. art. 13. §. 2.): fra gli errori basta rapportare i più principali.
1) Dicevano per prima cosa che la Chiesa romana mancò al tempo di san Silvestro papa, quando cominciò ella a possedere beni temporali e che perciò la vera Chiesa era la loro, mentre seguivano gli apostoli e il Vangelo non possedendo nulla;
2) Come seconda eresia dicevano che il papa è il capo di tutti gli errori;
3) Poi, che i prelati sono gli scribi ed i religiosi sono i farisei;
4) Che solo a Dio si deve ubbidire, non ai prelati;
5) Che non si devono pagare le decime, giacché non si pagavano nella Chiesa primitiva;
6) Credevano a due soli sacramenti: al Battesimo ed all’Eucaristia;
7) Dicevano che il Battesimo nulla giova ai fanciulli;
8) Secondo loro, il sacerdote peccando mortalmente perde la potestà di consacrare e di assolvere i peccati e che, al contrario, i buoni laici ben possono assolvere;
9) Rigettavano le indulgenze e le dispense della Chiesa, i digiuni comandati, e tutte le cerimonie usate dalla Chiesa romana;
10) Abominavano le sacre immagini ed anche il segno della croce;
11) Dicevano che tutti i peccati sono mortali, né vi sono veniali, e che non mai è lecito giurare, neanche in giudizio.
I Valdesi prima furono condannati da Alessandro III papa nell’anno 1163 nel Sinodo di Tours; nell’anno 1175 o 76 nel sinodo di Lombes; nell’anno 1178 in quello di Tolosa ivi tenuto da Pietro, cardinale e legato del papa; nell’anno 1179 nel Concilio ecumenico Lateranense III; e poi nell’anno 1215 nel Lateranense IV anche ecumenico; finalmente nella costituzione di Gregorio IX registrata nel capo Excommunicamus (15) de Haeret., ove si leggono anatematizzati tutti gli eretici delle sette nominate di sopra (Nat. Alex. loc. cit. §. 7.).

Tratto da Sant’Alfonso Maria de' Liguori, Storia delle Eresie, pp. 154 e 155

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