giovedì 29 gennaio 2015

“On prend plus de mouches avec une cuillerée de miel, qu’avec cent tonneaux de vinaigre” - SANCTI FRANCISCI SALESII, EPISCOPI, CONFESSORIS ET ECCLESIÆ DOCTORIS

Il santo, nato il 21 agosto 1567, ordinato sacerdote nel 1593, impegnato dal 1593 al 1598 nella missione di Chablais che terminò con la conversione di 70.000 protestanti; ordinato vescovo di Ginevra nel 1602. Egli è famoso per la sua attività di propaganda e di predicazione. Infilava volantini sotto le soglie delle porte, affiggeva manifesti, stampava fogli da far distribuire, ecc. Tutto ciò lo faceva per far tornare i protestanti alla fede cattolica. A chi gli rimproverava la dolcezza nei riguardi dei protestanti, rispondeva che non poteva mutare atteggiamento dopo che aveva, per tutta la vita, dominato il suo carattere. Famosa è anche l’espressione secondo cui si può prendere meglio un pugno di mosche con un cucchiaio di miele piuttosto che con un barile di aceto: «On prend plus de mouches avec une cuillerée de miel, qu’avec cent tonneaux de vinaigre». Scriveva in maniera colorita, parlando della correzione animata da vera carità: «Nelle buone insalate ci vuole più olio che aceto e sale. Procurate di essere il più mansueto possibile e ricordatevi che si prendono più mosche con poco miele che con cento barili d’aceto» (Una sorella della Visitazione, L’amore è la vita del nostro cuore. 100 pagine di Francesco di Sales, Roma 2003, p. 93).
Il grande santo della mansuetudine, dell’amabilità e dell’amore di Dio morì a Lione il 28 dicembre 1622, ma poiché questo giorno è già consacrato al natale degli Innocenti a cui tra l’altro Francesco era tanto devoto, la sua memoria fu ritardata sino ad oggi, anniversario della traslazione del suo corpo ad Annecy.
La Messa è quella del Comune dei Dottori, ma come avvenuto per la festa di sant’Ilario, la prima colletta è propria e fu composta da papa Alessandro VII, al secolo Fabio Chigi, fervente seguace del nostro Santo e della sua spiritualità, a cui il Santo Vescovo aveva predetto la vocazione ecclesiastica ed il supremo pontificato e che avrebbe elevato il nostro Santo agli onori degli altari nel 1661 con la beatificazione e nel 1665 con la canonizzazione. Due fiorenti istituti religiosi rappresentano attualmente la posterità spirituale di san Francesco de Sales, e questi sono le religiose della Visitazione, direttamente istituite da lui; e la congregazione salesiana, che san Giovanni Bosco trasse dal cuore stesso e dallo spirito del santo vescovo di Ginevra.
La caratteristica del santo vescovo fu la dolcezza e l’umiltà del cuore, virtù per mezzo delle quali convertì circa settantamila eretici alla fede cattolica e guidò una folla di anime verso le sommità più elevate della perfezione. La rudezza delle maniere, lo zelo impetuoso e l’impazienza non sono sempre i mezzi migliori per condurre le anime a Gesù Cristo, poiché la virtù, per essere amata, deve mostrarsi amabile e rendersi accessibile a tutti i cuori. Qual è il segreto di una tale abnegazione? La pienezza dell’amore di Dio, poiché, come dice l’Apostolo, Charitas non quærit quæ sua sunt.
Due chiese a Roma sono dedicate al nostro santo.
Una, fondata nel 1669, si trova attualmente nel rione Trastevere, all’interno del carcere di Regina Coeli. Originariamente, annesso alla chiesa era il convento delle Visitandine sino al 1793. In seguito, vi vennero le Serve di Maria sino a che, nel 1870, non vi fu l’espropriazione da parte dello Stato italiano (Cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, pp. 654-655), che dapprima trasformò il convento in carcere femminile, poi, in caserma ed infine annesso al vicino carcere di Regina Coeli. La chiesa, per anni sconsacrata, è stata riaperta al culto nel novembre 2005, ed è dedicata a Santa Maria della Visitazione e San Francesco di Sales.
Un’altra chiesa, dedicata al Santo vescovo, infine sorge nel quartiere Alessandrino. Essa è stata costruita tra il 2003 ed il 2004 e consacrata nel gennaio 2005, sebbene la sua istituzione risalisse al 1961. 



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