domenica 18 gennaio 2015

“Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum” (Ps. 106, 32, 31 – Grad.) - IN CATHEDRA S. PETRI Apostoli ROMÆ

La storia di questa festa si perde nelle tenebre delle catacombe, e, dopo studi recenti, oggi ancora non si può dire ancora aver fugato tutte le incertezze ed oscurità.
Quando san Pietro, imprigionato da re Erode, fu liberato dall’angelo, egli visitò nella notte la comunità cristiana riunita e diede ad essa le raccomandazioni necessarie. Poi, dicono gli Atti, «egli si levò e si recò in un altro luogo» (At 12, 17). Dove si recò Pietro? Gli Atti non lo dicono. Forse per non tradire la sua residenza, ma la tradizione indica Roma. Era l’anno 42 d.C. Per questo, la tradizione ammette che Pietro fu vescovo di Roma durante 25 anni.
Dal III sec. almeno, si venerava a Roma, nella regione cimiteriale compresa tra la via Salaria e la via Nomentana, un ricordo – simboleggiato probabilmente da una cattedra (sedia) di legno o di tufo – del ministero apostolico esercitato in questo luogo da san Pietro. Là ardevano le lampade ed i pellegrini del VI sec. che visitavano questo luogo, avevano il costume di riportarne da essi, per devozione, alcuni fiocchi di ovatta o di cotone immersi in quest’olio profumato. In seguito, noi ritroviamo la sella gestatoria apostolicæ confessionis, come la chiama Ennodio, nel battistero damasiano del Vaticano, in modo che è detto del papa Siricio, successore di Damaso: Fonte sacro magnus meruit sedere sacerdos.
Pertanto, mentre a Roma il Natale Petri de Cathedra, il 22 febbraio, è annotato dal IV sec. nel Latercolo Filocaliano, le chiese gallicane, probabilmente per non celebrare questa festa durante la Quaresima, presero l’abitudine di anticiparla al 18 gennaio. I due usi si svilupparono indipendenti e paralleli durante molti secoli; poi, finalmente, fuori da Roma, essi ne vennero a perdere l’unità primitiva del loro significato ed in luogo di un’unica Cattedra di san Pietro, se ne ebbero due, l’una attribuita a Roma, quella del 18 gennaio, e la seconda all’altra sede, in definitiva quella di Antiochia, il 22 febbraio.
La Roma medievale dimenticò in qualche tempo il Natale Petri de Cathedra – senza dubbio allorché questa cattedra fu tolta dalla sua sede primitiva e trasportata in Vaticano; o meglio ancora, quando si cominciò a celebrare solennemente, con un senso quasi analogo, il Natale Ordinationis del Papa, in occasione del quale affluivano ogni anno a Roma un gran numero di vescovi.
Il fatto è che questa festa è assolutamente sconosciuta dai sacramentari romani e che essa riappare soltanto alla data tradizionale nei calendari dell’XI sec. e negli Ordines Romani di epoca tardiva. Urbano VI volle rendere a questa solennità il suo antico splendore, ed ordinò che in questo giorno, durante la messa papale in Vaticano, uno dei cardinali facesse un discorso al popolo. Ma lo zelo del fervente pontefice non ebbe seguito e fu soltanto nel 1558 che Paolo IV prescrisse una nuova celebrazione della festa della Cathedra S. Petri qua primum Romæ sedit il 18 gennaio, conformemente alle tradizioni gallicane.
La venerabile reliquia della cattedra di san Pietro, trasportata dal battistero in cui essa si trovava nel V sec., è oggi conservata nell’abside della basilica vaticana di cui essa costituisce uno dei più magnifici ornamenti. Essa è ridotta ad alcuni pezzi di legno, ma nell’antichità era ricoperta di lamine di avorio istoriate.





Il Rinascimento non ha tenuto molto conto del profondo significato dogmatico di questa sede, allorché i pontefici romani vi prendevano parte col loro mecenatismo. L’arte grandiosa del Bernini ha racchiuso questo tesoro in un reliquiario colossale, sebbene oggi i Papi non possano più sedersi, come i pontefici dei primi quindici secoli, sulla vera ed antica cattedra, quella che Prudenzio chiamava: Cathedra Apostolica.
La festa fu soppressa nel 1960 (festa expurgata). L’Istruzione De calendariis particularibus, del 1961, al § 34 recita: «festum Cathedrae S. Petri unice die 22 februarii celebrandum est», cioè «La festa della Cattedra di san Pietro sarà celebrata una sola volta, il 22 febbraio», in quanto quella odierna è stata ritenuta un doppione di quella del 22. Sino al 1960 il rito era doppio maggiore.




Marco Basaiti, S. Pietro in cattedra tra i SS. Andrea, Nicola da Bari, Giacomo maggiore e Antonio abate, XVI sec., Chiesa di S. Pietro di Castello, Venezia

Cima da Conegliano, S. Pietro in trono tra i SS. Giovanni Battista e Paolo, XVI sec., Pinacoteca di Brera, Milano

Roderic d'Osona, S. Pietro in trono, 1475-85, Museu Nacional d'Art de Catalunya, Barcellona

Ambito romano, S. Pietro in trono ed apostoli, ovvero Pietro capo del Collegio Apostolico, XVI sec. Museo diocesano, Asti


Anton Rafael Mengs, S. Pietro in cattedra, Galleria Sabauda, Torino

S. Pietro in cattedra venerato da Pio IX, Palazzo del Laterano, Roma

Leone XIII assiso sulla Cattedra di Pietro e circondato da arti e virtù, Palazzo del Laterano, Roma

Nessun commento:

Posta un commento