venerdì 5 settembre 2014

… Arbor quælibet viridis a suo trunco decisa ad trium jugerum spatium ....

Non molti lo sanno, ma al santo re inglese Edoardo III detto “il Confessore” - la cui memoria liturgica la ricorderemo, nel calendario tradizionale, il prossimo 13 ottobre - si deve la profezia, sul letto di morte, dell’apostasia e dello scisma anglicano. Si era, nel mese di gennaio del 1066, ed il sovrano era ormai costretto a letto dalla sua ultima malattia, nel palazzo reale di Westminster. Sant’Aelredo, abate e vescovo di Rievaulx, nello Yorkshire, racconta che poco prima del suo beato transito, questo santo re fu rapito in estasi: gli apparvero due pii benedettini della Normandia, che aveva conosciuto nella sua giovinezza durante l’esilio in quel Paese, i quali gli rivelarono quello che doveva accadere all’Inghilterra nei secoli a venire e la causa della sua terribile punizione. Dissero: “L’estrema corruzione e la malvagità della nazione inglese hanno provocato la giusta collera di Dio. Quando la malvagità sarà arrivata all’apice, Dio nella sua ira manderà al popolo inglese degli spiriti maligni, che lo puniranno e lo affliggeranno con grande severità, separando l’albero verde dalla sua radice per la lunghezza di tre furlong (misura equivalente a 200 metri circa, e quindi ad un totale di seicento metri, ndt). Alla fine, però, lo stesso albero, per la compassione e la misericordia di Dio, e senza alcun aiuto da parte delle autorità inglesi, ritornerà alle sue radici, rifiorirà e porterà abbondante frutto” («… Arbor quælibet viridis a suo trunco decisa ad trium jugerum spatium a radice propria separetur, quæ cum nulla manu hominis cogente, nulla urgente necessitate, ad suum truncum reversa in antiquam radicem sese receperit, resumptoque succo rursum floruerit et fructum fecerit, tunc sperandum est aliquod in hac tribulatione solatium, et de ea quam prædiximus adversitate remedium») (Sant’Aelredo di Rielvaux, Vita Sancti Ædwardi regis et confessoris, in PL 195, col. 771C-773B). Dopo aver sentito queste parole, il santo re Edoardo aprì gli occhi, riacquistò i sensi e la visione svanì. Riferì subito quello che aveva visto alla sua sposa, Edgitha, a Stigand, arcivescovo di Canterbury, al duca Harold (Aroldo II), suo successore al trono e fratello della regina, ed a Roberto, custode del palazzo, che stavano pregando riuniti attorno al suo letto.
A questa visione del santo re possono darsi due interpretazioni. La prima riguarderebbe la famiglia stessa di Edoardo, che aveva perso il regno con l’elezione di Aroldo II; dopo questi sarebbe venuto Guglielmo il Conquistatore e suo figlio Guglielmo il Rosso (Guglielmo II), che completava la serie di tre re estranei all’antica famiglia (quella di Edoardo). Il ravvicinamento il ramo si ravvicinò alla sua radice quando santa Matilde di Scozia sposò il re Enrico I, da cui sarebbe fiorita l’imperatrice Matilde ed avrebbe portato i suoi frutti con Enrico II Plantageneto (per questa interpretazione, cfr. Augustin Thierry, Histoire de la conquête de l'Angleterre par les Normands: de ses causes et de ses suites jusqu'à nos jours, en Angleterre, en Ecosse, en Irlande et sur le continent, vol. III, Paris 1858, V ed., pp. 76-78).
La seconda interpretazione è più profonda e forse più pertinente e coerente con la personalità del santo re Edoardo III. Essa colpisce pensando agli eventi che sarebbero poi accaduti. Gli spiriti menzionati sarebbero, dunque, gli innovatori protestanti che nel ‘500 pretesero di riformare la Chiesa Cattolica d’Inghilterra. Il taglio dell’albero verde raffigurerebbe quello della Chiesa d’Inghilterra dalla Chiesa cattolica, dalla sede di Roma. Albero doveva essere separato dalla sua radice vivificante per la lunghezza di tre furlong. Questi furlong sono stati interpretati come tre secoli, alla fine dei quali l’Inghilterra sarebbe dapprima ravvicinata e poi nuovamente riunita alla Chiesa Cattolica e avrebbe prodotto fiori di virtù e nuovi frutti di santità, come li produsse un tempo.
La profezia fu citata da Ambrose Lisle March Phillipps de Lisle, in una lettera del 28 ottobre 1850 al Conte di Shrewsbury, in occasione del ristabilimento della gerarchia cattolica in Inghilterra da parte di Pio IX in quell’anno, come ricordava qualche tempo fa Il Timone.
Oggi si realizza proprio un’ulteriore realizzazione di quella profezia (nella sua seconda interpretazione), con il ritorno – dopo cinquecento anni – dei francescani, i Greyfriars, sul suolo inglese di Oxford, dal quale erano stati espulsi ai tempi dell’empio e vizioso re Enrico VIII Tudor.

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A 500 anni dall'espulsione da Oxford i “Greyfriars” (francescani conventuali) sono tornati


Quasi 500 anni dopo la loro espulsione da Oxford, i “Greyfriars” (Frati Grigi, cioè i Francescani Conventuali, che vestono l'abito color cinerimo) sono tornati al Convento del Beato Agnello da Pisa.
Oxford è per il francescanesimo inglese la vera e propria "culla", il luogo di fioritura e moltiplicazione dei primi religiosi autoctoni, ricevuti già nel 1224, vivente il fondatore, da fra Agnello da Pisa. Questo intraprendente missionario francescano, dopo aver aperto il primo convento a Parigi, nella grande città universitaria in cui desiderava poter diffondere l'Ordine minoritico, fu inviato dal Poverello d'Assisi fino ai confini del mondo medievale: la Gran Bretagna. Un gruppo di 8 frati sbarcò nell’isola il 10 settembre di 790 anni fa! Si recarono dapprima a Canterbury, la sede primaziale della cattolica Inghilterra di allora, poi a Londra, ospiti dei Domenicani, e infine nella città universitaria di Oxford, dove Agnello sapeva di poter trovare giovani entusiasti per la vita religiosa e insieme vivacità culturale, teologica e biblica. Lo studio di Oxford per i frati studenti si sviluppò mirabilmente in poco tempo, arrivando ad essere secondo solo a quello di Parigi. L'iniziatore della missione inglese, Agnello, nonostante la malferma salute, volle tornare per breve tempo in Italia. Stabilitosi di nuovo ad Oxford, morì il 13 marzo del 1235 o 1236, a soli 41 anni. Nei secoli dai francescani di Oxford sarebbero usciti frati del calibro di Ruggero Bacone, Giovanni Duns Scoto, e Guglielmo di Occam.
Durante la Riforma inglese del XVI secolo i Greyfriars furono perseguitati e cacciati, come tutti gli ordini religiosi soppressi dalla furia anticattolica di Enrico VIII. Solo nel 1906 i Cappuccini, altro ramo della famiglia francescana, si erano insediati ad Oxford, fondando un collegio universitario (chiuso nel 2008 in modo piuttosto controverso). Oggi rimangono a condurre la locale parrocchia. Solamente nel 1910 anche i frati Conventuali misero di nuovo piede sul suolo inglese.
Dal 26 settembre prossimo 12 frati conventuali apriranno di nuovo formalmente le porte del convento nella cittadina di Oxford, presso All Saints (Tutti i Santi), a breve distanza dal centro (fonte). Il complesso di All Saints viene ceduto dalle suore anglicane Sorelle dei poveri che si ritirano (foto in alto: la consegna delle chiavi da parte delle suore). I frati in formazione potranno così risiedere e studiare nella prestigiosa università, frequentando la scuola di teologia dei Frati Predicatori, ricominciando ad annodare i cordoni della storia tranciati ai tempi della separazione dei cristiani inglesi da Roma.
Intanto, nella memoria della Beata Vergine Maria Regina, il 22 agosto 2014, due frati inglesi hanno emesso la professione solenne dei voti proprio ad Oxford, nelle mani del Vicario generale dell'Ordine, fra Jerzy Norel.
Fra James Mary McInerney e fra Gerard Mary Toman hanno formulato i loro voti definitivi durante una celebrazione che si è tenuta dai Domenicani del Collegio “Blackfriars” (Frati neri, come vengono chiamati i Domenicani per via della loro cappa), i quali hanno generosamente offerto la loro cappella e il refettorio del priorato per la festa seguente.
Grazie a Dio l'Ordine dei "Greyfriars" sta sperimentando in Inghilterra e Irlanda una promettente fioritura vocazionale dopo un lungo inverno: il 25 luglio scorso 6 giovani hanno professato i loro primi voti da francescani, un novizio ha da poco iniziato il cammino di preparazione e altri due religiosi sono stati ordinati sacerdoti il mese scorso. Tanti auguri ai nostri confratelli!

I frati di Inghilterra e Irlanda partecipanti al Capitolo Custodiale

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