tag:blogger.com,1999:blog-7709259390543496034.post95317891857833443..comments2023-07-23T12:39:13.823+02:00Comments on Scuola Ecclesia Mater: Perché non educhiamo celebrando?Augustinus Hipponensishttp://www.blogger.com/profile/13390344625457199017noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-7709259390543496034.post-18891091900482426712011-01-24T19:01:37.868+01:002011-01-24T19:01:37.868+01:00“Peccato che non approfittiamo abbastanza del temp...“Peccato che non approfittiamo abbastanza del tempo celebrativo per fare educazione del popolo di Dio!”: in che senso? <br />A me sembra, invece, che ci se ne approfitti sin troppo!<br />I due "orientamenti pastorali" CEI (quello del 2000 e quello del 2010), citati nell'articolo, pongono l'accento anche sulla Liturgia quale "luogo rivelativo": aspetto per nulla toccato dai due articolisti. <br />E, allora, ecco alcuni quesiti che per me rappresentano davvero un "interrogativo di provocazione":<br />Non è forse giunto il tempo che finalmente si cominci a parlare di Mistero da "adorare" e non da strapazzare a nostro uso e consumo, approfittando “abbastanza” del tempo celebrativo?<br />Perché non si torna a dare alla Liturgia il carattere di sacralità? Un tempo si parlava di "Sacra Liturgia"; adesso leggiamo nei vari documenti "Liturgia" senza l'aggettivo "Sacra" e, quel che è peggio, "liturgia" scritta coll'iniziale minuscola: ma chi stiamo celebrando Dio o noi stessi? <br />Se la Liturgia è Sacra, perché giocare al risparmio con Dio, eliminando arbitrariamente genuflessioni, parti della Messa e dei riti in generale (ma non l'omelia che, ahimè!, resta la "predica" di sempre), comprese le vesti e le suppellettili sacre?<br />C'è da meditare.<br />A voi, lettori, la risposta!<br /><br />Angelo ParresioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7709259390543496034.post-51145490391244541002011-01-24T09:37:31.216+01:002011-01-24T09:37:31.216+01:00“Peccato che non approfittiamo abbastanza del temp...“Peccato che non approfittiamo abbastanza del tempo celebrativo per fare educazione del popolo di Dio!”: in che senso? <br />A me sembra, invece, che ci se ne approffitti sin troppo!<br />I due "orientamenti pastorali" CEI (quello del 2000 e quello del 2010), citati nell'articolo, pongono l'accento anche sulla Liturgia quale "luogo rivelativo": aspetto per nulla toccato dai due articolisti. <br />E, allora, ecco alcuni quesiti che per me rappresentano davvero un "interrogativo di provocazione":<br />Non è forse giunto il tempo che finalmente si cominci a parlare di Mistero da "adorare" e non da strapazzare a nostro uso e consumo, approfittando "abbastanza del tempo celebrativo?<br />Perché non si torna a dare alla Liturgia il carattere di sacralità? Un tempo si parlava di "Sacra Liturgia"; adesso leggiamo nei vari documenti "Liturgia" senza l'aggettivo "Sacra" e, quel che è peggio, "liturgia" scritta coll'iniziale minuscola: ma chi stiamo celebrando Dio o noi stessi? <br />Se la Liturgia è Sacra, perché giocare al risparmio con Dio, eliminando arbitrariamente genuflessioni, parti della Messa e dei riti in generale (ma non l'omelia che, ahimè!, resta la "predica" di sempre), compresi le vesti e le suppellettili sacre?<br />C'è da meditare.<br />A voi, lettori, la risposta!<br /><br />Angelo ParresioAnonymousnoreply@blogger.com